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di Flavio Filini
E' di moda parlare di terrosriti e mi adeguo.
Il terrorismo e' il nuovo "male", detto questo allora come spiegare
il caso dei ceceni, scomodissimi guerrieri che praticano il rapimento,
il ladrocinio e il terrorismo, ma combattono anche contro gli invasori,
i non dimenticati ex-nemici russi.
Peccato che siano anche fondamentalisti musulmani.
Se i russi sono, per definizione, i nemici della liberta', allora
chi li combatte e' automaticamente buono?
Peccato che i russi servano per isolare i talebani, gli stessi che
prima erano considerati "combattenti per la liberta' " contro l'invasore
russo.
Muhammed Tokcan, turco di origine cecena, dirotta un traghetto nel 1996, evade
Questi e altri simpatici contorcimenti della stampa nazionale e internazionale li potete nel picoclo campionario di testi riportati sotto.
Se pensate che stia accusando di cinismo e conformismo la maggior parte dei media .. avete capito bene.
Buona lettura
Corriere della sera
In azione anche un kamikaze che si fa saltare ad Argun Cecenia: attacco dei ribelli, vittime tra i russi
Offensiva nelle città di Argun e Gudermes (poi ripresa dall'esercito). Abbattuto un elicottero con a bordo due generali
MOSCA - I ribelli ceceni, che da tempo ricevono aiuti militari e finanziari anche da Osama bin Laden, hanno scatenato una nuova offensiva. È stato abbattuto un elicottero russo e almeno tredici militari sono morti, tra i quali anche due generali. Lo ha confermato lo stato maggiore russo riportato dall'agenzia di stampa Interfax. Il velivolo è stato centrato da un missile a Kankala, quartier generale russo alle porte di Grozny.
ATTACCHI A GUDERMES E ARGUN - Il Cremlino inoltre ha confermato che «alcune decine» di ribelli ceceni hanno attaccato Gudermes, la seconda città cecena, alle 6 di lunedì (le 4 in Italia). Secondo fonti del governo ceceno, citato dall'agenzia Itar-Tass, vi sono stati scontri durati circa tre ore, un militare è rimasto ucciso e otto feriti, ma successivamente le forze federali hanno circondato la città respingendo l'attacco. Fonti locali aveano parlato di un attacco di 400 ribelli, cento secondo fonti del governo ceceno. I ribelli affermano di avere ucciso una ventina di soldati.
Un attentatore suicida si è fatto esplodere all'alba nell'abitazione del sindaco di Argun, terza città della repubblica cecena, secondo gli organi d'informazione russi. Il sindaco e i membri della sua famiglia sono rimasti illesi, ma si segnalano un morto e due feriti. Il kamikaze si è schiantato con un autocarro pieno di esplosivo contro la casa.
17 settembre 2001
Nelle mani dei guerriglieri ci sono anche turisti inglesi
Sequestrati i clienti di un albergo a Istanbul
Azione di un commando di gueriglieri che hanno fatto irruzione nello Swisshotel. Protestano contro i russi in Cecenia
ISTANBUL - Un gruppo di uomini armati tiene in ostaggio da ieri sera
il personale e un gruppo di clienti di un grande albergo di Istanbul, lo
Swisshotel. Si tratta di una protesta contro le azioni militari russe in
Cecenia.
Il commando, una ventina di uomini armati con fucili
a pompa e automatici, ha chiesto di parlare con il ministro dell'interno
Saadettin Tantan. Gli ostaggi in mano ai terroristi sarebbero
una trentina.
CIRCA 600 I CLIENTI DELL'ALBERGO - La compagnia aerea svizzera SAirGroup,
proprietaria del Swisshotel dove la notte scorsa il commando
ha fatto irruzione sparando, ha detto che al momento dell'attacco dentro
l'albergo c'erano circa 600 persone, fra cui nove membri di un equipaggio
della Swissair.
Tra i prigionieri ci sarebbero 11 persone dipendenti della compagnia
aerea Swissair, potrebbero anche esserci dei cittadini statunitensi ma
non è confermato.
LIBERATI TRE DONNE E UN BAMBINO - Il commando di guerriglieri ha liberato stamattina tre donne e un bambino. Lo ha constatato il corrispondente della "France Presse". Secondo l'agenzia semiufficiale turca "Anadolu", i quattro ostagi liberati sono di nazionalità turca.
L'ALBERGO E' CIRCONDATO DALLA POLIZIA - Centinaia di poliziotti turchi,
forze speciali e tiratori scelti, hanno completamente circondato l’albergo.
I guerriglieri, armati di fucili mitragliatori e pistole,
sarebbero guidati da Muhamed Tokcan, un cittadino turco di origini cecene
che nel 1996 sequestro' un traghetto nel Mar nero con 200 persone a bordo.
Furono tutte rilasciate senza spargimento di sangue e lui si consegnò
alla polizia. Le uniche richieste che fino a questo momento sono giunte
dai sequestratori sarebbero di un incontro con il ministro degli Interni
turco Sadettin Tantan. Maz
23 aprile 2001
11 settembre
«A Dirty War» di Anna Politkovskaya, Harvill Press, 336
pagine, £ 12
La seconda guerra non mondiale è cominciata appena tre anni dopo
la prima e ancora infuria, ma nessuno o quasi ne parla. Ogni giorno nella
seconda guerra non mondiale ci sono vittime, bombardamenti, massacri, ma
nessuno sa esattamente dove e quanti, e forse neppure più perché.
La seconda guerra cecena, cominciata nel settembre del
1999, è una guerra invisibile, una delle tante che al mondo non
interessano. Non c'è la Cnn, i corrispondenti dei giornali hanno
smobilitato, non fa notizia: è invisibile, dunque non esiste.
Niente immagini di Grozny rasa al suolo e dei vecchietti che
non riuscivano a scappare dall'ospizio, dei soldati russi che mangiano
carne andata a male, degli speculatori che si arricchiscono. Delle centinaia
di migliaia di rifugiati nella vicina Inguscezia, ancora
più piccola e più povera della Cecenia. Del generale fuori
di testa che crivella di pallottole una mucca, dei villaggi dove non c'è
più nulla ma si continua a condividere tutto con chi ha la sventura
di capitarci, dei mercenari ai posti di blocco, dei civili fucilati,
delle tombe derubate, delle sale operatorie illuminate con batterie d'automobili,
dell'imprendibile presidente ceceno Maskhadov e del comandante delle forze
russe costretto ad ammettere, soltanto pochi giorni fa, che i suoi
soldati hanno commesso "numerosi crimini". Del tecnico del laboratorio
124, ancora impegnato a identificare i cadaveri della guerra precedente;
e della società privata finanziata dal ministero della difesa per
rintracciare e seppellire i soldati morti nella prima umiliante guerra,
fra il 1994 e il 1996, che continua a speculare sul dolore delle famiglie.
Ma per fortuna ci sono le donne.
Un anno fa, la rabbia delle mogli e madri dei marinai annegati nel
sottomarino Kursk era anche la rabbia delle mogli e madri russe di tutte
le migliaia di vittime dell'indifferenza governativa, in Afghanistan
prima, sul Caucaso ancora oggi. Per fortuna ci sono le donne, che
hanno il coraggio della denuncia: mentre i media del mondo intero tacciono,
due giornaliste sono andate in Cecenia e hanno raccontato gli orrori della
seconda guerra scatenata da Putin contro i "terroristi".
Una è russa, Anna Politkovskaya, ha appena ricevuto il Global
award di Amnesty international, e soprattutto ha scosso l'opinione
pubblica russa cloroformizzata dalla propaganda di regime: A Dirty
War è la raccolta dei suoi reportage per il quotidiano Novaja Gazeta
fra l'estate 1999 e il gennaio di quest'anno. L'altra, Anne Nivat, è
francese, corrispondente da Mosca di Libération, e ha percorso città
e campagne travestita da donna cecena: Chienne de guerre, che uscirà
anche in Russia in settembre, è il diario di un viaggio nell'orrore
della guerra che non c'è. Una guerra che ora il mondo potrà
ignorare un po' meno di prima, perché le immagini e le storie raccolte
in questi due libri radono al suolo ogni cinismo.
Giovanna Zucconi
Bush consults with Russia's Putin
Foreign leader says forces must be united but won't be specific
By Calvin Woodward / Associated Press
Clifford L. Davis / Associated Press Aboard the USS Enterprise, aviation
boatswain's mates direct an F/A-18 Hornet during flight maneuvers.
Lt. Gen. Wald
WASHINGTON -- President Bush consulted at length with Russian President
Vladimir Putin on Saturday as the United States mustered a military
assault on terrorism.
More pieces fell into place for the war planning and coalition building,
with America's Middle East allies stepping up in measured ways to support
the gathering operation to uproot Osama bin Laden and his terrorist network.
The United Arab Emirates cut ties with the Taliban, and NATO-ally Turkey
said it would let American warplanes use its air space and airports.
Bush and Putin spoke for an hour by phone, their third talk since the
attacks, and the Russian leader said later, "We must unite forces
of all civilized society." Still, he was not specific in his public
comments about Russia's course in joining the "battle with terror." The
White House called the talk constructive.
[...]
Overseas:
* Members of Afghanistan's anti-Taliban alliance traveled to Italy
to meet Afghanistan's former king, who has been mentioned
as a possible successor if the Taliban are ousted by the United States.
Mosca, recuperati anche esplosivi e munizioni
Manuali di volo ritrovati in un covo dei ceceni
Nel nascondiglio dei guerriglieri anche un opuscolo con
la descrizione delle caratteristiche tecniche dei Boeing-737
MOSCA - Il manuale di pilotaggio del Boeing-737 e una descrizione dettagliata
delle caratteristiche tecniche dell'aereo sono stati ritrovati in un nascondiglio
dei guerriglieri ceceni nei pressi della cittadina di Kurchaloi.
Lo ha riferito oggi il portavoce del Servizio di sicurezza federale
russo (Fsb) Aleksandr Zdanovic precisando che i servizi americani sono
stati informati del ritrovamento dato che un Boeing 737 è stato
usato negli attentati dell'11 settembre contro New York e Washington.
Nel covo c'erano anche esplosivi, munizioni e opuscoli dei wahabbiti,
la corrente del fondamentalismo islamico cui si ispirano i secessionisti
ceceni.
Il covo di Kurchaloi era usato da un gruppo di guerriglieri guidato da un arabo che ha rapporti diretti con Osama bin Laden, lo sceicco che si nasconde in Afghanistan ritenuto il mandante degli attentati suicidi contro gli Stati Uniti, ha aggiunto il portavoce. Zdanovic - che ha parlato alla televisione russa Rtr - non ha fatto il nome dell'arabo in contatto con bin Laden.
17 settembre 2001
DA CORRIERE.IT
Cecenia: attacco dei ribelli, vittime tra i russi
1991: Quattro ceceni armati dirottano un aereo russo in Turchia, con più di 170 passeggeri, e, qualche ora dopo, si dirigono in Cecenia. Nessun ferito.
1996: Muhammed Tokcan, cittadino turco di origine cecena, sequestra, con altre otto persone, un traghetto turco sul Mar Nero, tenendo in ostaggio per 4 giorni più di 200 passeggeri, in protesta contro la campagna militare russa in Cecenia. I dirottatori, in seguito, si arrendono e finiscono in carcere. Tockan riesce in seguito ad evadere e, sebbene viene [sic] arrestato nuovamente nel 1999, è libero dal dicembre 2000, per un’amnistia.
15 marzo 2001: Un gruppo di ceceni dirotta un aereo russo decollato da Istanbul, con più di 100 passeggeri a bordo. Le teste di cuoio saudite, un giorno dopo il dirottamento, fanno irruzione nell’aereo, a Medina, dopo che i terroristi avevano minacciato di farlo esplodere. Un attendente di volo russo, un passeggero turco e uno dei terroristi muoiono durante l’intervento saudita.
22 aprile 2001: Almeno 20 terroristi, guidati da Tockan,
irrompono in uno degli alberghi di lusso di Istanbul, prendendo in ostaggio
almeno 30 ospiti e diversi dipendenti.
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