I FATTI
LE NOTIZIE DI OGGI
Veron@ quotidiano - edizione del  20 ottobre 2001

 
Antrace: a San Giovanni i postali assaggiano polvere bianca
Si moltiplicano in città i falsi casi antrace.
Ieri mattina tre telefonate da altrettanti uffici postali (Montorio, Stazione e borgo Milano) segnalavano pacchi sospetti.
Nei primi due casi si temeva contaminazione da misteriosa polvere bianca, rivelatasi poi innocua, nel terzo c'era da maneggiare un grosso pacco di incerto contenuto.
Dentro c'era solo una vestaglia.
In città un giovane si è visto recapitare una busta con la dicitura "polvere contaminata", mentre polizia, carabinieri e Ulss sono continuamente raggiunti da richieste di intervento, compresa quella di una signora che aveva notato sospetta polvere bianca sulle ciotole nei pressi delle colonie feline.
Il caso più serio si è registrato all'ufficio postale di San Giovanni Lupatoto, dove della polverina uscita da un pacco proveniente dagli Stati Uniti è stata annusata e assaggiata da due dipendenti.
La bravata li ha costretti ad assumere per precauzione degli antibiotici, mentre l'involucro è stato spedito al laboratorio dei NAS a Foggia per analisi.

Casaleone: operaio rumeno muore cadendo dal tetto
Un operaio rumeno di 47 anni ha perso la vita ieri a Casaleone.
Basile Karaim è caduto da una scala a cinque metri di altezza.
L'uomo stava sostituendo dei vetri dal tetto di una serra.
Dipendente di una azienda toscana di Pescia, specializzata nella manutenzione di impianti florovivaistici, il rumeno era in Italia dalla scorsa primavera.
Lo aveva invitato la figlia, appena sposatasi con un italiano.
L'operaio contava di raggranellare un po' di soldi per poi tornare in patria.
Il corpo senza vita è stato scoperto alle 16 di ieri da un altro operaio.
Nessuno si è accorto della disgrazia.
Un'altra sciagura mortale si è verificata a tra Marengo e Valeggio, dove ha perso la vita una anziano mantovano, Enzo Vannini, 79enne di Roverbella.
Alle 17 di ieri Vannini avrebbe saltato uno stop schiantandosi in auto contro un TIR.

Stadio: (quasi) permesso bere alla partita
I baristi dello stadio tirano un sospiro di sollievo.
Ieri sono stati ricevuti dal Questore che ha rivisto l'ordinanza di divieto di somministrazione degli alcolici.
Già a partire da questa domenica il divieto sarà ridotto a 2 ore prima della partita e a un'ora (non più due ore) dopo la fine della gara.
Il divieto, inoltre, si limiterà alle sole partite a rischio.
I baristi nei giorni scorsi avevano dimostrato che l'ordinanza era assurda e discriminatoria, visto che all'interno dello stadio si vende e consuma alcool prima, durante e dopo la partita.
Il Questore ha spiegato di avere già sporto denuncia.
I baristi, tuttavia, non mollano e puntano adesso ad ottenere la riduzione del divieto a solo 30 minuti prima e dopo la gara.
 
Caccia: i ritardi sono colpa della legge leghista sulla natalità
"Siamo tutti concordi nel dover fare presto perché rischiamo di licenziare la Legge sulle cacce in deroga a stagione venatoria finita".
Lo affermano il gruppo regionale di Alleanza Nazionale in risposta al capogruppo della Lega, il veronese Flavio Tosi che aveva imputato agli alleati della maggioranza la responsabilità del ritardo con cui si giunge al voto su questa legge.
"Va però detto anche – prosegue una nota di AN - che la legge sulle deroghe venatorie ha una urgenza riconosciuta, mentre non vi sono scadenze per quella sulla natalità che proprio la Lega ha preteso di discutere prima di tutto"
"In Commissione agricoltura e caccia - si legge ancora - abbiamo lavorato con solerzia e ragionevolezza, elaborando i diversi testi proposti per giungere ad una sintesi che non fosse semplicemente un compromesso. Iter veloce e senso di responsabilità, perché soprattutto quando si è in maggioranza si devono dare risposte. Ci siamo bloccati in aula a causa della discussione di una legge piuttosto dibattuta, voluta fortemente dalla Lega, sulla quale, forse, sarebbe servito un ulteriore lavoro di confronto in Commissione prima di giungere in aula".
 
Parcheggi: a rischio i giardini scaligeri
I giardini degli degli Scaligeri sono a rischio.
Come questi, anche altre zone della città.
Italia Nostra e Lega Ambiente lanciano l'allarme: i parcheggi pertinenziali, ovvero riservati ai residenti, potrebbero cancellare per sempre i giardini della prima Signoria d'Italia e che nel 1700 furono anche uno straordinario orto botanico.
Le auto distrugge sotto piazza Indipendenza distruggerebbero gli alberi: non è solo un problema di radici, ma anche di spazi in superficie.
I parking interrati si espandono, in realtà, anche in superficie: per legge questi parcheggi devono avere degli sfiati grandi almeno quanto il 25% della parte interrata.
Senza contare che i giardini sarebbero devastati anche dalle rampe d'accesso e d'uscita.
A rischio, secondo gli ambientalisti, anche lungadige Capuleti, piazzetta Bra Molinari e piazzetta Scala.
   
Apprendisti: formazione a distanza
La Regione finanzierà iniziative di formazione professionale a distanza destinate a lavoratori assunti con contratto di apprendistato. Lo prevede una direttiva, approvata dalla giunta regionale su proposta dell'assessore Raffaele Grazia, che stanzia oltre 390 milioni per queste attività corsuali per le quali è stato aperto uno specifico bando con i termini per la presentazione dei progetti da parte di quegli enti che siano in grado di garantire questa specifica tipologia di intervento formativo. "La formazione a distanza, con l'utilizzo di metodologie didattiche e tecnologie particolari – sottolinea Grazia – ha ormai assunto un ruolo integrativo e complementare rispetto alla formazione tradizionale in aula, perdendo progressivamente il carattere di sperimentalità". La direttiva è stata sviluppata di concerto con le parti sociali e le amministrazioni provinciali. I corsi messi a bando sono complessivamente 13: 3 corsi in provincia di Verona per apprendisti del settore legno e mobile in legno privi di titolo di studio idoneo. Per ogni corso è previsto un numero massimo di venti allievi.

Tomiolo: visita guidata... al programma elettorale
Prima la sorpresa di una candidatura apparentemente prematura.
Poi la novità di un "diario" on line della campagna elettorale.
Infine il terzo, ma non ultimo, elemento di innovazione politica: la visita guidata per illustrare il programma elettorale.
Domenica 21 ottobre, alle ore 11.15, il candidato sindaco ambientalista Alberto Tomiolo condurrà i cittadini in una passeggiata storico artistica lungo corso Cavour, ovvero "la via dei Fori Imperiali", come Tomiolo l'ha rinominata in uno dei punti più qualificanti del programma.
Anziché comizi e dibattiti, il candidato sindaco illustrerà ai veronesi le proprie soluzioni urbanistiche spiegandole sul posto, con visite ai siti monumentali, alle vie e alle piazze da recuperare.
Al termine dell'incontro, alle 12.15 circa, Tomiolo offrirà agli intervenuti un aperitivo presso l'Arco dei Gavi.
L'appuntamento è alla colonna dell'agnello, angolo via Diaz.
  
Materne: il 7% è non statale
Il 70% dei bambini veneti dagli 0 ai 5 anni, vale a dire circa 84 mila piccoli, frequenta le 1200 scuole materne non statali disseminate tra città, paesi e paesini del territorio regionale. Si tratta di una importante, e radicata, realtà educativa dell'infanzia, che la Regione Veneto sostiene con 21 miliardi di finanziamenti l'anno, e che ieri è stata illustrata nel corso di una tavola rotonda. E' stato illustrato il quadro della realtà veneta nel settore è il seguente: sono 1752 le scuole materne statali e non statali; 547 sono statali; 1205 sono non statali (in larga maggioranza parrocchiali, ma anche comunali e private); la maggior parte delle scuole materne non statali si trovano a Padova (243 scuole), e poi a Treviso (238 scuole) e a Verona (233 scuole); 101 scuole su 1205, peri all'8,4% hanno allargato il servizio anche alla prima infanzia, aprendo un servizio innovativo; le scuole materne non statali si trovano soprattutto nei centri abitati (nel 66,7%), nelle frazioni dei centri abitati (10,6%), nelle periferie dei centri abitati (10,6%), nelle zone rurali (0,9%).
  
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Casa: Bozzolin contro l'Ater
"Sono veramente stupito dalle dichiarazioni, apparse sulla stampa, del direttore dell'ATER di Verona che attribuisce alla legge regionale la "colpa" di bloccare le assegnazioni degli alloggi".
Lo afferma - in una nota - il consigliere regionale del CCD Franco Bozzolin, veronese, che della legge in questione, la n. 10 del 1996 fu promotore.
"Mi auguro - prosegue Bozzolin - che tali dichiarazioni siano dovute ad una non corretta interpretazione da parte della stampa, diversamente mi chiedo come un direttore di una ATER possa fare dichiarazioni che non solo politicamente non gli competono, ma che sono anche tecnicamente sbagliate. Infatti chi riveste un incarico di questo tipo dovrebbe sapere che l'attuale legge assegna la competenza esclusiva ai comuni che possono avvalersi di convenzioni con l'ATER. Convenzioni che gli enti locali possono ovviamente rivedere o organizzare diversamente qualora si registrino i ritardi che il direttore lamenta".
"Quanto all'affermazione secondo la quale a Legnago nel prossimo futuro si verificherà un esubero di alloggi rispetto alla domanda - afferma ancora Bozzolin - personalmente non ci credo. Se così fosse, comunque, vorrebbe dire che la programmazione provinciale dell'Ater scaligero non ha tenuto conto delle emergenze abitative dei vari comuni. Voglio ricordare, infine, che solo nel quinquennio 1995/2000, periodo nel quale ho ricoperto l'incarico di assessore regionale all'edilizia residenziale pubblica, la Giunta veneta ha erogato fondi per 120 miliardi che hanno consentito la realizzazione di circa 2000 alloggi".

Teatro: 143 milioni per Verona
Nell'ambito degli interventi che la Regione promuove e favorisce per lo sviluppo, la diffusione e la valorizzazione delle attività teatrali, la giunta veneta ha provveduto a determinare la ripartizione dei contributi (legge regionale n. 52/1984) che per l'anno in corso ammontano complessivamente a 700 milioni. Il riparto diverrà operativo non appena acquisito il parere delle competente commissione consiliare a cui è stato trasmesso.
Le iniziative ammesse a contributo sono una novantina
Il riparto prevede l'assegnazione di 143 milioni in provincia di Verona per 12 iniziative:
Ass.ne Culturale Teatro Origine - Santa Maria di Negrar - Attività di produzione e organizzazione, circuitazione, laboratori 6.000.000
Ass.ne Culturale Alcione - Verona - rassegna "Shakespeare in teatro e al cinema" 8.000.000
Circolo Culturale di Tombetta - Verona - Stagione di teatro amatoriale 6.000.000
Coop. del Teatro Scientifico Teatro Verona - Attività di produzione, circuitazione e organizzazione, attività didattica 29.000.000
Fondazione A.I.D.A. Centro Teatro Ragazzi - Verona - Attività di produzione, circuitazione e organizzazione, attività didattica 48.000.000
Comune di Bovolone - Rassegna teatrale, laboratori 3.000.000
Comune di Castel D'Azzano - Manifestazione "Estate al castello", stagione teatrale 2.000.000
Comune di Legnago - Stagione teatrale 6.000.000
Comune di Nogara - Rassegne teatrali, laboratori per le scuole 8.000.000
Comune di San Martino Buon Albergo - Stagione teatrale, rassegna "Itinera 2001" 5.000.000
Comune di Torri del Benaco - Rassegna teatrale 2.000.000
Comune di Verona - Rassegna "Il grande teatro" 20.000.000
   
Bovolone: ciclo escursione nel parco del Menago
Domenica 21 ottobre ciclo escursione autunnale nella bassa.
Si va al Parco del Menago di Bovolone
Partenza alle ore 8,30 da piazza San Zeno, A Verona. Ritorno previsto per le ore 18,00 circa.
Percorso (60 km di cui 5 di sterrato): Verona, Cadidavid, Mazzantica, Villafontana, Bovolone e ritorno.
Pranzo in trattoria all'interno del Parco.
Da qualche anno gli abitanti di Bovolone hanno a disposizione uno spazio aperto dove poter trascorrere il tempo libero immersi nel verde a due passi da casa: il Parco della Valle del Menago, cui si accede solo a piedi o in bici.
Il parco è frutto di un progetto di cambio d'uso dei campi vallivi di proprietà del comune di Bovolone, attuato tramite il recupero ambientale e storico del luogo. Comprende uno spazio verde di circa 25 campi veronesi all'interno del quale è stato sistemato un percorso pedonale e ciclabile che si snoda lungo tutta la valle.
Per ricreare simbolicamente il paesaggio storico tipico della pianura ormai scomparso, la valle è stata suddivisa in due sezioni nelle quali sono stati piantati alberi a ricostruzione di due boschi. Un percorso botanico è stato realizzato all'interno di essi per avvicinare i cittadini, e in particolare i ragazzi, alla conoscenza degli alberi e degli arbusti autoctoni tipici della Pianura Padana, ma ormai quasi introvabili. All'interno del bosco trova spazio un laghetto in mezzo al quale è stato ricavato un isolotto su cui sono stati liberati esemplari diversi di fauna locale tra cui anatre, lepri, fagiani, oche e aironi. Una parte del bosco è stata recintata e ospita un gruppo di daini.


 
 
 
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