LE OPINIONI
LE OPINIONI DI OGGI
Veron@ quotidiano - edizione del  30 ottobre 2001

Ricordate Genova? (5)

Nervi saldi
 
 
di Simplicio

IL LI.SI.PO.A FIANCO DEGLI OPERATORI DI POLIZIA, CONDANNA LA VIOLENZA DELLE FRANGE ESTREMISTE ANTI G8, CHE A GENOVA HANNO DATO PROVA DELL’INAUDITA VIOLENZA DI CUI SONO CAPACI.

Il Libero Sindacato Polizia (LI.SI.PO.) esprime solidarietà agli operatori di Polizia impegnati a Genova in occasione del G8, vittime di feroci aggressioni da parte delle frange estremiste anti G8. Il LI.SI.PO. esprime dolore per la morte di un giovane manifestante, ma ritiene che questo evento sia stato provocato proprio dal clima di aggressione fisica creatasi a Genova nei confronti degli operatori di Polizia e quello che è accaduto, al di là della dinamica specifica dell’episodio luttuoso, è stato causato proprio da chi ha spinto questi giovani ad aggredire la Polizia, soprattutto i gruppi isolati di Poliziotti, secondo le tecniche più vili della guerriglia  urbana. Gli enormi danni causati alla città da delinquenti che si celano sotto un ideale accettabile e lecito, come quello dell’antiglobalizzazione e la solidarietà ai Paesi poveri, sono la prova che consistenti frange di dimostranti si sono recate a Genova, proprio per distruggere, provocare incidenti e, per dirla tutta, per cercare il morto, per creare un martire: purtroppo chi perseguiva questo scopo ha raggiunto il suo obiettivo. Un Carabiniere giace gravissimo in ospedale, decine e decine di appartenenti alle forze di Polizia sono ricoverati negli ospedali genovesi, per le ferite riportate negli scontri con i dimostranti più violenti. I Poliziotti, i Carabinieri ecc. sono figli del popolo, e certamente sono più vicini al popolo, quello più umile e vero, di tanti "figli di papà" che giocano a spaccare la testa dei Poliziotti, col portafoglio pieno e le coccole di mamma. Il Governo, a giudizio del LI.SI.PO., è stato sin troppo dialogante con troppi, che alla prova dei fatti non sono stati in grado di assicurare manifestazioni pacifiche. Non è certamente questo il momento delle recriminazioni, ma il LI.SI.PO. aveva visto giusto: chi voleva manifestare poteva farlo lontano da Genova, dal momento che anche alla luce dei plichi esplosivi inviati in diverse località della penisola, dei gravissimi attentati di Milano,
 era facile prevedere quello che sarebbe accaduto. Il diritto a manifestare, ad esprimere la propria idea è sì garantito dalla Costituzione, è chiaro anche che questo esercizio di un elementare diritto, va praticato pacificamente e senza armi, di qualsiasi natura e specie. Si è giunti a chiedere che la Polizia a Genova espletasse il servizio di ordine pubblico, disarmata: immaginiamo quale massacro di Poliziotti si sarebbe verificato. I fatti di Genova dimostrano che la delinquenza pseudopolitica è capace di manovrare gruppi consistenti di giovani, sfruttando, in troppi casi, la loro ingenuità, il loro idealismo: ogni dialogo, ogni compromesso con questa gente, è uno schiaffo ai cittadini ed ai democratici, quelli veri. Tutti i mezzi di informazione hanno dato l’immagine del giovane morto e della camionetta dei Carabinieri pesantemente colpita e di un giovane che è pronto a lanciare un pesante estintore, una camionetta circondata da manifestanti, camionetta dalla quale sarebbe partito un colpo di pistola: vi potrebbe essere l’uso legittimo delle armi, ma questo lo stabilirà l’Autorità Giudiziaria, alla quale tutti sono tenuti a guardare con la massima fiducia, nella certezza che saprà fare piena luce sulla dinamica dei fatti.
 
I Poliziotti, i Carabinieri, i Finanzieri, hanno dato, in questa come in altre occasioni, prova di altissimo senso del dovere e di responsabilità e di
 eccezionale professionalità, ma soprattutto, di nervi saldi e solo per questo, i fatti di Genova non hanno avuto ancora più gravi conseguenze. Il LI.SI.PO. ritiene doveroso ringraziare il vice presidente del Consiglio On. Gianfranco FINI che è stato vicino ai Poliziotti, che è andato fra loro ad esprime la propria solidarietà, come pure ringrazia la Lega Nord per la chiara posizione assunta. Il LI.SI.PO. esprime stima verso il Sig. Capo dello Stato, il presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno, il Capo della Polizia, nonché un forte grazie a tutti gli operatori di Polizia, dai Dirigenti al più giovane Agente, che a Genova stanno rischiando la vita, per l’interesse del Paese e dei suoi cittadini.

Roma, 21 luglio 2001

IL SEGRETARIO NAZIONALE
(Antonio de LIETO)

 

IL TG TRE DELLA VERGOGNA.
 

Ore 14.00 circa ai oggi 21luglio 2001. .In una corrispondenza da Genova, mentre sfilava il corteo anti-G8, con lanci di pietre ai Poliziotti, con dimostranti che avevano in mano oggetti di ogni tipo, i Poliziotti sono stati costretti a difendersi, ebbene, la giornalista del TG3 non ha visto nulla di tutto questo, ma solo i cattivoni Poliziotti che lanciavano lacrimogeni…...che cattivoni. Una immagine della Polizia e dei Poliziotti distorta, operata da chi è pagato dagli italiani, anche da noi. 
In questo momento difficilissimo per la Polizia, tutto passa in secondo piano, è necessario fare"quadrato"

W i Poliziotti!!! W la Polizia!!!

Roma, 21 luglio 2001

IL SEGRETARIO NAZIONALE
Antonio de LIETO

 
 
 

Il LIBERO SINDACATO POLIZIA (LI.SI.PO.) esprime solidarietà al giovane Carabiniere accusato della morte del manifestante antiglobal a Genova. Il LI.SI.PO. ritiene che l'equipaggio della camionetta dei carabinieri, alla luce delle foto e dei filmati riguardanti l'episodio, fossero in serio pericolo, accerchiati da dimostranti, molti dei quali inferociti, armati di spranghe, la camionetta colpita pesantemente in più parti, mentre c'era chi continuava a colpire con spuntoni di legno, una situazione pericolosissima, ed il LI.SI.PO. ritiene che parlare di "pericolo di vita", sia più che esatto. Cosa avrebbe dovuto fare questo Carabiniere, ferito alla testa ed a un ginocchio ? Doveva farsi massacrare ? Certo dispiace sempre la morte di un giovane.

Questo ragazzo è stato descritto come un bravo giovane, pieno di ideali: ma perché allora cercava di lanciare un estintore contro la camionetta dei Carabinieri? Ora veramente basta, basta di subire schiaffi da tutti: si faccia chiarezza, immediatamente e si lasci in pace un ragazzo di venti anni, sbattuto per strada, ad affrontare situazioni terribili, per un milione al mese. Quanti blindati e mezzi di Polizia e Carabinieri sono stati incendiati? Quanti Poliziotti e Carabinieri sono finiti in ospedale?

Certo, Carabinieri e Poliziotti pagano, pagano sempre, vengono offerti al linciaggio, come fossero dei criminali. Con quale voglia, con quale spirito, gli appartenenti alle Forze di Polizia possono affrontare criminali e delinquenti di ogni specie e manifestanti violenti ed aggressivi ? Tutti santi, tutti pacifici, i signori del Global Forum? A giudizio del LI.SI.PO. vi è stato un errore madornale da parte del Governo e cioè quello di dialogare con i rappresentanti o presunti tali, di questi signori, si sono consentiti treni speciali, a prezzi "politici", cioè a quattro soldi (tanto paga pantalone), si sono stanziati fondi per accogliere questi signori, si sono concesse scuole, locali vari ecc. ecc.: si sono aperte le braccia e forse calati i pantaloni, con il risultato che è sotto gli occhi di tutti. Certo fra le migliaia di dimostranti, tanti erano persone pacifiche, vittime a loro volta, dei violenti, ma questi violenti non erano i quattro gatti che si vuole far credere, ma un forte gruppo, perfettamente addestrato, diretto, equipaggiato, con evidenti appoggi e simpatie diffuse.

Il LI.SI.PO. è certo che la Magistratura saprà, rapidamente, inquadrare l'episodio sotto la giusta luce, ridando la serenità ad un ragazzo che ha agito, a giudizio del LI.SI.PO., entro i limiti previsti dall'art. 53 del Codice Penale (uso legittimo delle armi).

Il LI.SI.PO. sarà a fianco del giovane Carabiniere, per ogni necessità, in nome di un elementare principio di solidarietà e di appartenenza alla più umile categoria di servitori dello Stato, quella cioè che ha troppi doveri, pochissimi diritti ed è esposta, più di tutti, a pericoli di ogni natura a specie.

Roma, 22 luglio 2001
IL SEGRETARIO NAZIONALE
(Antonio de (LIETO)

 

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