I FATTI
LE NOTIZIE DI OGGI
Veron@ quotidiano - edizione del  01 novembre 2001

 
Passalacqua: vertice per Veronetta
Vertice per Veronetta.
Ieri amministratori e residenti si sono incontrati in municipio a Verona per iniziare a discutere del futuro della caserma Passalacqua, in via di trasferimento dai militari alla città.
Mercoledì prossimo il sindaco sarà a Roma per prendere parte alla conferenza dei servizi.
All'incontro di ieri ha preso parte il rettore dell'università di Venezia, la cui facoltà di architettura si occuperà del progetto di recupero dell'enorme spazio militare e della sua integrazione con il quartiere.
Durante l'incontro con la commissione consiliare, il rettore ha ascoltato le proposte degli amministratori e dei cittadini, che hanno chiesto via via l'utilizzo di alcuni spazi come bagno turco per sole donne, ristorante etnico, centro interculturale.
Il rettore veneziano ha ascoltato tutti e promesso di tornare a Verona per una passeggiata conoscitiva nel quartiere.
  
Caccia: il TAR dà ragione al Veneto
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della giunta regionale contro l'ordinanza del TAR Veneto del 5 settembre scorso che aveva sospeso taluni punti del calendario venatorio per la stagione 2001/2002 su istanza di alcune associazioni ambientaliste. Il buon esito del ricorso è stato comunicato dagli uffici legali all'assessore alle politiche del primario Giancarlo Conta, che ha rilevato come il pronunciamento d'appello, riconoscendo le ragioni dell'amministrazione regionale, ripristini il calendario venatorio veneto così com'era stato approvato lo scorso giugno. La decisione del TAR Veneto veniva, infatti, ad incidere sull'attività venatoria sospendendo la previsione di due giornate per la caccia alla fauna selvatica migratoria da appostamento nei mesi di ottobre e novembre, con riferimento al territorio soggetto a gestione programmata della caccia e in relazione a possibili incrementi di prelievo venatorio. Erano inoltre state sospese le disposizioni ritenute non conformi al parere consultivo dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica in materia di prelievi venatori in forma vagante. Infine, veniva sospeso il prelievo di soggetti appartenenti alla specie pernice bianca. In seguito a questa ordinanza, per consentire l'esercizio venatorio la giunta veneta era subito intervenuta modificando questi aspetti del calendario con una deliberazione immediatamente eseguibile. Ma ora, con il pronunciamento del Consiglio di Stato tutto ritorna alle disposizioni originarie. Si sperava di non dover più assistere a contrapposizioni dure – conclude Conta – per lasciar spazio ad un dialogo sereno su una pratica che a taluni può non piacere, ma che è legittimamente praticata. Non è stato così e questo conferma la necessità di rivedere quanto prima le norme per garantire la caccia secondo principi normativi e tecnici certi.
  
Chiesa: tradizionalisti cattolici protestano contro il Vescovo
Domani, venerdì 2 novembre, alle 18.30, l'associazione Una Voce organizza per il secondo mese consecutivo in piazza Vescovado dinanzi alla Curia vescovile di Verona la recita di un rosario in lingua latina.
Con questa iniziativa i fedeli veronesi all'antico rito intendono ottenere dal vescovo la concessione delle messe in rito antico anche nelle festività di Natale, Pasqua e Pentecoste, finora "inspiegabilmente negate, nonché una più ampia liberalizzazione del Messale del 1962 nella diocesi di San Zeno", si legge in una nota.
Qualora la concessione non fosse accordata, ogni primo venerdì del mese i fedeli continueranno a darsi appuntamento dinanzi al Vescovado fino a quando non saranno accolte le loro richieste.
Referendum: il governo rinuncia ai ricorsi
Il governo ha deciso di rinunciare ai ricorsi a suo tempo presentati alla corte costituzionale contro le delibere adottate da Lombardia, Piemonte e Veneto in materia di referendum consultivi.
Questa decisione fa seguito alla pubblicazione della legge costituzionale di modifica del titolo quinto della parte seconda della Costituzione.
  
Studenti: in piazza, ma divisi
Doppia manifestazione di protesta ieri a Verona.
Da una parte la destra, con corteo in piazza Bra, dall'altra la sinistra, con comizio finale in piazza dei Signori.
Da una parte c'era chi chiedeva interventi contro il caro libri e le aule fatiscenti, dall'altra... pure.
A dividere i manifestanti in due non sono stati gli obiettivi della protesta, ma ragioni politiche estranee alla scuola in senso stretto.
Tanto che l'Unione degli Studenti protestava contro la Legge Finanziaria e contro la guerra, "per la pace", affinché si spenda "meno denaro per gli armamenti e più per gli studenti". I vicini di casa rivendicavano più o meno gli stessi soprusi ed inefficienze: stavolta, però accompagnati da qualche saluto romano.
Motivazioni simili, separate però fin dalla nascita dalla politicizzazione della scuola italiana.
 
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Chievo: uno schiaffo agli ingaggi miliardari
Il Chievo ''è uno schiaffo a tutti, la dimostrazione che si puo' stare in vetta alla classifica senza spese pazze."
Lo ha detto l'onorevole Ferdinando Adornato della Commissione cultura della Camera. "Certo, i grandi club hanno maggiori esigenze, ma la favola del Chievo fa capire che puo' esserci una via di mezzo, certamente meno traumatica sotto il profilo dei bilanci societari, tra campagne acquisti plurimiliardarie e squadre fatte praticamente 'in casa'''.
Intanto sui bilanci in crisi delle societa' di calcio ha espresso le proprie considerazioni anche il presidente della commissione Finanze della Camera Giorgio La Malfa secondo il quale l'unica prospettiva è quello del "ridimensionamento" delle attività e delle spese.
  
Droga: manette per spacciatore notturno
Eroina, cocaina, anfetamine a qualunque ora del giorno e della notte?
Fino all'altro ieri la droga era venduta nell'abitazione di Roberto Chiaranunzi, 55 anni, originario di Rovereto, ma da molto tempo residente a Verona.
Anche nel cuore della notte c'era chi suonava al campanello dell'abitazione del trentino, in vicolo Moisè, a Veronetta.
Tra i clienti di Chiaranunzi anche insospettabili della Verona bene in cerca di cocaina.
A scoprire il traffico gli agenti della Polfer, insospettiti da un nuovo canale di spaccio che da mesi interessava anche la zona della stazione.
Gli agenti si sono appostati: poi, l'altra notte, hanno fatto irruzione nell'appartamento.
Secondo gli inquirenti il volume di affari dello spacciatore si sarebbe aggirato sui 30 milioni la settimana.

 
 
 
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