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Veron@ quotidiano - edizione del  23 novembre 2001

 
Job: Moratti ammette scollamento scuola-impresa
Il mondo della scuola e quello delle imprese sono ancora in Italia molto lontani, il loro "è un rapporto ancora troppo debole" rispetto agli altri Paesi, ma la nostra scuola sta fornendo segnali di grande recupero soprattutto dal punto di vista tecnologico.
Lo ha sostenuto ieri a Verona il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti intervenendo in videoconferenza alla prima giornata dell'edizione 2001 di "Job Orienta" la manifestazione per il settore scolastico e i servizi all'impiego.
Secondo il ministro, che ha risposto alle domande poste da rappresentanti della consulta veronese degli studenti, in Italia solo un ragazzo su cento, di età compresa tra i 16 e i 19 anni, frequenta stages aziendali. "Il divario con altri Paesi è notevole - ha detto Moratti - in Danimarca il rapporto è di 50 su cento, di 30 su cento in Canada, di 20 su cento in Inghilterra. E' debole anche il progetto formativo all'interno delle imprese. L'industria italiana investe in media il 15 per cento contro il 57 per cento europeo. E il mondo del lavoro ha invece bisogno di formazione permanente". C'è un dato recente però che secondo il ministro oggi conforta la scuola italiana "e le fa onore" è quello relativo alla tecnologia. "Entro quest'anno - ha annunciato Moratti - tutte le scuole avranno un collegamento internet: la velocità media dei collegamenti è già pari alla media europea".
Il ministro ha quindi sottolineato che saranno il 39 per cento le scuole che saranno collegate in almeno tre locali diversi. "Sicuramente dobbiamo ancora lavorare su questa strada per arrivare a un collegamento internet in tutte le classi entro il 2002 - ha spiegato Moratti - e entro il 2004 a un rapporto pc-studenti allineato a quello europeo di uno a 15". 
Nonostante tutto, è la formazione a rimanere patrimonio unico e personale di ogni studente. Lo ha ribadito la stessa esponente dell'esecutivo ammonendo gli studenti: "in un mondo così competitivo - ha detto - non state tranquilli ma rimboccatevi le maniche e impegnatevi, perché questa è l'unica garanzia che potete avere: la vostra capacità personale. Anche perché - ha proseguito il ministro - l'Italia non brilla certo per investimenti sul capitale umano". Citando i dati del governatore Fazio, Moratti ha indicato che negli Usa l'investimento nel capitale umano è del 92 per cento, solo il resto è in beni materiali. In Italia "siamo lontani: la maggior parte dei nostri lavoratori ha fatto solamente la scuola dell'obbligo e ciò impedisce di essere presenti nei settori più competitivi. Inoltre subiamo un alto grado di 'mortalità universitaria. Solo negli ultimi 40 anni - ha indicato Moratti - solo tre dei dieci milioni di iscritti agli atenei ha conseguito la laurea, per un costo sociale di circa 15 mila miliardi di lire". 
  
Italia: spesa pubblica per istruzione 4,6% del Pil
La spesa pubblica per l'istruzione costituisce in Italia il 4,6% rispetto al IPL con una tendenza a un lieve incremento rispetto ai precedenti esercizi. L'Italia si posiziona così su livelli di investimenti mediassi rispetto agli altri paesi europei. 
Lo ha riferito ieri a Verona il consigliere Angelo Buschera presentando il rapporto 2000 della corte dei conti sulla spesa per l'istruzione al salone Job 2001 scuola, orientamento, formazione che si concluderà sabato in Fiera alla presenza del ministro del lavoro Roberto Marroni. In videoconferenza parlerà anche il commissario europeo Mario Monti.
    
Molestie: rumeno manesco arrestato in bar
E' stato arrestato dai carabinieri, la notte scorsa a Verona, Ion Vasile, 28 anni, romeno. Per lo straniero l'accusa è di resistenza e minaccia aggravata a pubblico ufficiale. 
I militari erano intervenuti in una birreria di via Albere, in città, perché l'uomo stava molestando i clienti del locale, ma lo straniero ha estratto un taglierino, minacciandoli.
Nel tentativo di disarmare il romeno due carabinieri hanno riportato lievi ferite.
   
Cerro: pensionato aggredisce vicini a martellate
Una lite tra vicini a Cerro Veronese si è conclusa ieri con un duello a colpi di martello e mazza da baseball. In manette, con le accuse di violenza privata e lesioni personali, è finito Silvano Prati, 54 anni.
Nel pomeriggio l'uomo aveva preso a inveire, lanciare sassi contro le finestre e battere contro la porta di un'abitazione confinante con la sua, abitata da una famiglia con la quale, in precedenza, c'erano stati vari dissidi.
Al momento dell'assalto, in casa c'era solo Stefania Pica, 32 anni, con i figli. Dopo essersi barricata dentro per alcuni minuti, la donna è uscita affrontando il pensionato, che l'ha colpita con alcuni pugni al volto. Intanto è rincasato anche il marito della donna, Mauro Cervellone, 34 anni, che, accorso in aiuto della moglie, ha visto nelle mani dell'aggressore un martello.
Il 34enne è riuscito però ad afferrare una mazza da baseball, appartenente ai bambini, e a sferrare un colpo alla testa di Prati, che è fuggito.
I carabinieri hanno rintracciato l'aggressore intorno all'una a Grezzana. La donna ha riportato un trauma alla mandibola, mentre al pensionato è stato diagnosticato un trauma cranico.
Cartiere: Fedrigoni vuole Fabriano
La regione Marche vuole conoscere il piano industriale che ha portato il Poligrafico dello stato a scegliere la società veronese Fedrigoni come acquirente delle cartiere Miliani di Fabriano.
La regione, inoltre, ha giudicato sorprendente l'atteggiamento del governo, che ha evitato ogni confronto con la regione. 
A dichiararlo è stato il vice presidente della giunta e assessore all'industria Gian Mario Spacca.
  
Cavaion: fermati tre ladri di mutande
I carabinieri hanno fermato tre persone per un furto compiuto in un negozio di abbigliamento intimo a Cavano Veronese. 
Nel negozio sono stati rubati capi per un valore di oltre 100 milioni di lire. 
I fermati sono Giovanni Izzi, 69 anni, di Bardolino, Mauro Izzi, 41, e Ciro Petrillo, 40, entrambi di Napoli, tutti già noti alle forze dell'ordine.
A denunciare il furto è stato il proprietario del negozio. 
I militari hanno così bloccato poco dopo, su segnalazione del commerciante, un camion, carico della refurtiva.
 
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Turismo: libro bianco di Confcommercio
"Turismo, l'Italia di domani: idee e proposte per una politica di vero sviluppo" è il titolo di una pubblicazione elaborata dalla Confturismo ed inviata, anche nel veronese, ad autorità e politici, per cercare di dare nuovo impulso allo sviluppo di una realtà fondamentale per l'economia nazionale e locale.
Il libretto inizia sottolineando che entro vent'anni il fatturato del settore, che oggi vale 140 mila miliardi di lire in termini di valore aggiunto grazie a 300 mila imprese che danno lavoro a più di due milioni di persone, supererà i 5 milioni di miliardi di lire; ma il dato potrà diventare ancora più consistente se le autorità si impegneranno nel potenziamento delle infrastrutture, nella rimozione dei vincoli creati da burocrazia e statalismo, nello smantellamento di un sistema normativo legislativo e fiscale che ostacola la voglia di investire. Il costo degli adempimenti  burocratici è enorme: si passa da un minimo di 25 a 45 milioni di lire l'anno per azienda, mentre per aprire un albergo non bastano, nella sola fase preliminare, 80 milioni di lire. 
Confturismo auspica che vengano emanate ora norme più moderne e che vengano adeguatamente valorizzate tutte le potenzialità e risorse offerte dal territorio,  tutelando l'ambiente, puntando sulla qualità dei servizi e facendo diventare le imprese parti attive di questo sviluppo. Uno sviluppo per il quale, si legge nella pubblicazione, l'innovazione, intesa come realizzazione di sistemi a rete ed utilizzo dell'informatica, giocherà un ruolo di rilievo anche per fare incontrare la domanda con l'offerta.
"Particolarmente importante – sottolinea il presidente della sezione turismo di Asco-Unione Confcommercio Giuseppe Bruni, che è anche consigliere regionale di Confturismo  - sarà, anche a Verona e nella sua provincia, la destagionalizzazione delle attività turistiche al fine di utilizzare al meglio le potenzialità del settore, consolidare le performance economiche e dare maggiore stabilità all'occupazione introducendo una spiccata flessibilità. In questo senso riteniamo fondamentale sostituire l'indennità di disoccupazione con sgravi a favore dell'occupazione in periodi morti". 
Sul fronte del fisco, le richieste degli operatori sono tre: detraibilità dell'Iva per le spese legate al turismo d'affari, parificazione al 10% dell'aliquota per tutte le aziende del comparto, revisione dell'Ici. E non mancano le proposte che abbracciano il campo della cultura d'impresa: Confturismo chiede la riforma degli istituti professionali, l'incentivazione della formazione continua, anche per gli stagionali e l'innovazione delle opportunità di apprendimento di livello superiore con appositi percorsi formativi.  "Seguire questa strada, sciogliere questi nodi – commenta Bruni – significa porre le condizioni per un ulteriore salto di qualità di un ramo dell'economia in grado, solo nel 2000, di creare a livello nazionale 87 mila nuove unità di lavoro su un totale di 343 mila. Un dato straordinario tenendo conto che il settore rappresenta al momento il 6% del valore aggiunto".  

 
 
 
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