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Veron@ quotidiano - edizione del 31 gennaio 2002

VELENI D'ANNATA

Da Greenpeace

 
 
 

GREENPEACE RIPORTA IN ITALIA I RIFIUTI TOSSICI STOCCATI IN TURCHIA:

"ASPETTIAMO UN IMPEGNO DA BERLUSCONI"
 

 
 

Roma, 25.01.2002 - 2002  L'ammiraglia di Greenpeace, la nave Rainbow Warrior, ha riportato in Italia due bidoni di rifiuti tossici, gettati nel Mar Nero, insieme ad altri migliaia, ben 15 anni fa. Si tratta di idrocarburi, composti organici del cloro e metalli pesanti, un cocktail di veleni proveniente da piccole aziende italiane, tra cui imprese di lavaggio a secco. Dalla "Rainbow Warrior"  i bidoni sono stati caricati su un furgone di Greenpeace, che li ha poi consegnati questa mattina alle 9.45 al Ministero dell'Ambiente.

Una decina di attivisti, che indossavano maschere antigas, hanno spiegato due striscioni, uno di 10 metri, scritto in italiano e inglese "Rifiuti tossici italiani: rispediti al mittente!" ed uno portato dalla delegazione turca, in italiano e turco: "Italia, riprenditi i tuoi rifiuti". Una delegazione di Greenpeace è stata ricevuta dai dirigenti del servizio rifiuti del ministero dell'Ambiente e tutto si è svolto in un clima assolutamente pacifico.

"Nonostante il caso sia gia' stato portato all'attenzione della stampa nazionale ed internazionale 15 anni fa, nonostante le richieste di Greenpeace al governo italiano di farsi carico del corretto smaltimento di questi materiali, non abbiamo ricevuto alcuna risposta - spiega Vittoria Polidori, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace - Li abbiamo consegnati al ministero dell'Ambiente, perché ancora attendiamo da questo dicastero la ratifica del Protocollo sui rifiuti pericolosi della Convenzione di Barcellona. I ministri Matteoli e Ruggiero non si sono degnati di rispondere a queste nostre due richieste"

Un rapporto di Greenpeace, presentato oggi in una conferenza stampa ad Istanbul e nel corso dell'azione a Roma, intitolato "Uno scandalo di 15 anni" contiene tutti i dettagli: i nomi delle aziende implicate, le navi utilizzate per il trasporto, le autorita' responsabili.

Perché questi rifiuti tossici sono finiti proprio nel Mar Nero?  Due ditte italiane di smaltimento dei rifiuti , la P.E.I. Piattaforma Ecologica Industriale Srl di Venezia e la Sirteco S.R. di Agrate Brianza erano state incaricate di raccogliere e trasportare i rifiuti in Romania. Sebbene, ufficialmente, i rifiuti dovessero essere inceneriti o conferiti in discarica, il loro destino fu un altro. I barili furono quindi prelevati dal porto di Sulina e gettati in mare: probabilmente buona parte del carico rimane tuttora sui fondali del Mar Nero, causando un serio danno ambientale e di salute pubblica. Solo 367 barili sono stati trovati sulle spiagge del nord della Turchia e si trovano ora in due depositi, a Sinop e Samsun. Greenpeace ha prelevato simbolicamente un bidone in entrambi i siti per restituirli al mittente, il governo italiano.

"I rifiuti tossici non sono in sicurezza ed il nostro ministero dell'Ambiente vuole incenerirli, causando altro inquinamento- ha detto, a Roma, di fronte al ministero dell'ambiente, Tolga Temuge, turco e responsabile delle campagne di Greenpeace Mediterraneo -il governo italiano deve riprenderseli ed effettuare la bonifica delle aree contaminate in Turchia".
 

 
 

Le foto , il rapporto e altri approfondimenti: http://www.greenpeace.it
 

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