Le Volpi di Palazzo Barbieri

E' recente l'ennesimo proclama degli amministratori comunali veronesi contro i pericolosi ciclisti che intasano il centro storico cittadino parcheggiando fiumi di lamiere sui marciapiedi. D'ora in poi basta: rimozione e multa.

I pedoni del resto trovano difficolta' a passare fra le bici e le macchine parcheggiate sul marciapiedi, per non parlare dei poveretti che riescono a malapena ad aprire la portiera della macchina parcheggiata sotto al cartello di divieto di sosta.

Ma la realta' non e' sempre come sembra. Nel centro di Verona ci sono appositi spazi in cui parcheggiare, dipinti regolarmente e artisticamente con strisce bianche. Ovviamente la vostra bicicletta deve essere munita di cavalletto, altrimenti non se ne parla, le rastrelliere per bici sono veramente poche, ma con quello che risparmiate di benzina potete ben comprare una cavalletta per la vecchia bici.

Parcheggiare la bici negli appositi spazi inoltre e' un buon incentivo per i ladri, provate infatti a legare il telaio della bici alle rastrelliere o, meglio, alle strisce bianche segnate per terra. Anche qui non bisogna lamentarsi, si tratta di un sistema per incentivare l'economia locale (piu' bici rubate piu' affari di produttori e negozi) che inoltre ha un importante effetto sulla stratificazione sociale: i piu' colpiti saranno infatti quei ricconi che possono permettersi una bici costosa. E poi questi ciclisti non saranno diventati dei cani, sempre alla ricerca del palo o dell'albero cui attaccare la bici!

Un sistema per risolvere il problema c'e': andate in macchina, in motorino o, al massimo, compratevi una bici eletttrica.

E poi e' risaputo che le bici inquinano, con tutto il fiato che emettono i pedalatori aumenta la nebbia.

Cartello vicino ad una scuola di Vicenza (Italia)