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Veron@ quotidiano - edizione del 13 febbraio 2002

Libertà del software, libertà personale



di Cherubini Enrico <kevin@bestkevin.com>


L'acquisto di un personal computer comporta numerose scelte, dal processore alla quantità di memoria, dal tipo di cabinet esterno alle varie periferiche, ma se queste possono essere fatte grazie all'aiuto di riviste specializzate che suggeriscono e confrontano le varie opportunità, ci sono altre scelte che sono, in qualche maniera, obbligate. Una volta portato il nuovo acquisto a casa, ci si trova con un sistema operativo già installato e da questo tutte le scelte successive sono predeterminate dalla cattiva informazione e dalla non conoscenza dell'esistenza o meno di alternative valide.

Quanto siamo liberi, quindi, nel decidere quali strumenti usare nell'uso del nostro personal computer, e quanto invece crediamo di esserlo?


La mancanza di libertà viene surrogata dalla possibilità, ampia, di ricorrere al software pirata, disponibile tra amici, su Internet con i vari sistemi di condivisione quali Gnutella, Kazaa, Morpheus, e simili, per cui se si ha bisogno di un programma di scrittura per le lettere il nome che viene in mente alla quasi totalità delle persone è uno solo.

Siamo ancora convinti di essere liberi nella scelta del software da usare?

Il problema nasce dal fatto che l'informazione in merito è molto scarsa, di parte e spesso gestita per interessi di parte. Esistono infatti sistemi completamente legali per poter usare il proprio personal computer in maniera soddisfacente tramite strumenti disponibili in maniera libera su internet.


Ma cosa significa libertà nel software?

Libertà inizia con la reale possibilità di usarlo o meno, in base alle proprie necessità, ma questa deve essere una scelta fatta sulla base delle proprie esigenze e tra varie soluzioni e loro pregi e difetti, non tra una solamente.

Libertà è poi la possibilità di scambiarlo, copiarlo, aiutare chi ne ha bisogno e non ha la possibilità materiale di entrarne in possesso e fare tutto ciò in maniera legale, senza ledere, quindi, la libertà di altri produttori e venditori di software attraverso la pirateria.

La libertà passa poi attraverso gli standard che l'uso in maggioranza impone, senza considerare che ciò alimenta ancora di più la pirateria.

Enti pubblici e governativi, società pubbliche e private, adottano per i loro documenti elettronici formati proprietari che impongono per la loro lettura l'uso di strumenti costosi, quindi chi non voglia, o non possa, spendere centinaia di euro è costretto a ricorrere a copie pirata magari per poter accedere ad un modulo per richiedere un'esenzione o conoscere le caratteristiche di un bando di gara.


Esiste la reale possibilità di avere un personal computer completamente libero, usando software libero a partire dal sistema operativo fino alle applicazioni di uso più comune. Chi sceglie questa possibilità però si scontra con una serie di ostacoli creati dalla mancanza generale di informazione quando, ad esempio ricorre ad un fornitore di servizi internet e questi non sa aiutarlo nella configurazione del sistema per poter usufruire del servizio che paga.


Ecco alcuni esempi tratti da situazioni reali.

- Primo caso la banca online. Personalmente sono cliente di una delle due principali banche di Verona (ma da contatti con altre persone amanti del software libero so che anche per le altre la situazione non è migliore) e dei relativi servizi di Home Banking cui però non posso accedere perchè nello sviluppo del sistema hanno dimenticato che, forse, qualcuno usa un sistema diverso dal loro, creando quindi incompatibilità. Incompatibilità non solo a livello di differenza di sistema operativo ma anche solo di applicazione, ovvero, anche usando il sistema operativo comunemente diffuso, ma ricorrendo ad un programma di navigazione diverso il sito rimane inacessibile. Per cui si deve ricorrere esclusivamente ad un sistema operativo ed ad una applicazione. Perchè devono limitare la mia libertà e vogliono costringermi ad usare un sistema non libero imponendomi, quindi, la pirateria? Nel mio caso, grazie ad una piccola scaltrezza riesco a vedere la situazione del mio conto corrente attraverso il mio sistema senza dover installare alcun software pirata, ma quanti riescono a farlo?

- Il secondo caso riguarda un famoso caso mondiale relativo ai DVD (i supporti digitali per film simili ai CDROM). Questi sono registrati e cifrati per impedirne la copia ma, soprattutto, per impedire che possano essere letti se non in particolari casi. In questo caso il pianeta è diviso in 5 zone, ed un lettore DVD comperato, ad esempio in zona 1, può leggere solo DVD fatti per la zona 1. Se ciò può essere comprensibile come tutela di un film che esce in USA qualche mese prima che in Europa (zone differenti) per evitare che si creino flussi paralleli che aggirino i diritti della majors cinematografiche, cosa si può dire della cultura? In Europa non si possono comperare DVD di divulgazione scentifica creati in USA, oppure raccolte, corsi di lingue e simili; forse in Europa saremo fortunati perchè chi stampa i DVD li farà anche per la nostra zona, ma che dire per le rimanenti 3 ? Non solo, questo sistema (CSS) impone una chiave per poter accedere al supporto (nonostante si abbia un DVD adatto al lettore). E chi non ha questa chiave è costretto a fare in maniera alternativa. Un ragazzo che aveva comperato un lettore DVD ed un film su tale supporto (in realtà, ed è ancora più favorevole, si acquista il diritto di leggere il supporto) non poteva leggerlo perchè nessun software era disponibile per accedere con il suo sistema a quel DVD, l'acquirente non era quindi libero di fruire di ciò per cui aveva pagato. Trattandosi di un esperto è' riuscito a sviluppare un sistema per leggere il disco anche in assenza della chiave ... ed è stato accusato di pirateria.

Certo, l'essenza è l'aver decifrato i dati presenti sul suo DVD, ma aveva il diritto di vedere il film che aveva comperato? A questa situazione bisogna porre molta attenzione, perchè stanno uscendo i CD audio creati con sistemi di anticopia che impediscono di leggere un CD audio su un lettore per computer: il che significa che chi acquista un CD originale, ed il relativo diritto di ascoltarlo, non lo possa fare se non sul lettore CD dello stereo, e non ad esempio tramite il computer.

Siamo ancora liberi nelle scelte ?


Il software libero ha enormi implicazioni economiche e sociali, comportando grossi benefici per la gente in quanto consente di accedere a risorse altrimenti inarrivabili se non attraverso la pirateria (che senso ha per una famiglia spendere centinaia di euro per avere modo di scrivere una lettera con il proprio computer?), sia alle fasce più deboli della popolazione ma anche agli enti pubblici che potrebbero risparmiare cifre considerevoli ed investirle per formare i dipendenti per un uso più efficiente ed efficace dei software. Personalmente, sono in attesa che la mia banca faccia in modo che io possa accedere attraverso il mio personal computer ad un servizio che sto pagando.


Cherubini Enrico


   

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