LETTERE DEI LETTORI


LETTERE DEI LETTORI
Veron@ quotidiano - edizione 06 novembre 2002

Non è il tabacco

di Roberto Buttura


 
"Finanziaria 2003: nuoce gravemente alla salute." Questo è il catastrofico titolo di un comunicato stampa di Federfarma pubblicato a più riprese in questi giorni sui maggiori quotidiani nazionali. Non è l'unico, a dire la verità a protestare contro la Finanziaria del governo Berlusconi, ma rispetto agli altri è decisamente più tagliente ed aggressivo se giudica perfino""dissennate" le scelte sul farmaco operate dal governo.
Si badi bene, Federfarma non è una organizzazione estremista, sì di quelle che fanno brillare gli occhi e sciogliere la lingua al Cavaliere tanto sono estremiste.
Federfarma è l'associazione nazionale dei titolari (privati) di farmacia, solitamente prudentissima e più portata alla manovra che alla protesta aperta e violenta, sia pure a livelli puramente espressivo, e diretta e formata da persone per natura, indole e professione moderate.
Di questa prudenza se n'ebbe prova lo scorso anno, all'indomani dell'accordo tra Stato e Regioni, quando nonostante la scontentezza, esternata in ben altri termini da Farmindustria, Federfarma si limitò ad abbozzare, confermando l'apertura di credito e la simpatia riservate al centro destra da ancora prima delle elezioni.
Oggi, i farmacisti privati affermano con feroce ironia che la legge finanziaria di questo governo, pari al tabacco, "nuoce gravemente alla salute" e l'accompagnano con una serie di contestazioni di merito sulle quali si può essere o non essere d'accordo, ma che conducono ad una considerazione finale, sulla quale non solo siamo d'accordo ma riteniamo di essere tra coloro che per primi l'hanno espressa, e cioè che questo governo non ha la minima idea tattica o strategica sulla tutela della salute, che, giova ricordarlo, è un diritto sancito dalla Costituzione.
La confusione tra le opzioni ideologiche, sulle quali spiccano i cosiddetti federalismo e devoluzione, che come l'araba fenice tutti cercano e nessuno sa cosa sono, e la pratica quotidiana di provvedimenti con i quali si vorrebbero centralizzare perfino le procedure riferite alla diagnostica istituendo il Cud (o suprema cretineria), la certezza che il Ministro della Sanità non riesce ad essere autorevole nemmeno quando parla dei cimiteri per i cani e che il vero Ministro (solo per quanto riguarda la palanca perché del resto non gli interessa nulla) sia il prode Tremonti, stanno mettendo in allarme rosso (non quello della sinistra), istituzioni, associazioni, categorie, organizzazioni sindacali, anche quelle più bendisposte, preoccupate non solo e non più per i loro interessi ma per la tenuta organizzativa e finanziaria del Servizio Sanitario Nazionale.
In questo contesto, la critica feroce è il segno di una attenzione che credevamo sopita. Siamo lieti d'esserci sbagliati.
 
 

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