I FATTI
LE NOTIZIE DI OGGI
Veron@ quotidiano - edizione del 2002, 14 novembre 

 
Ciclismo: modificato il percorso dei Mondiali 2004
Una lieve modifica nel percorso cittadino caratterizzerà a Verona, rispetto all'edizione 1999, il Campionato del mondo su strada di ciclismo professionisti in programma il 3 ottobre 2004. Lo ha deciso la commissione tecnica riunita ieri - alla presenza tra gli altri di Agostino Omini, coordinatore generale del mondiale, e di Battista Cailotto, segretario generale dell'organizzazione - al termine di un sopralluogo sul percorso delle Torricelle già noto per aver ospitato la prova iridata tre anni fa. Complessivamente la nuova edizione veronese del campionato del mondo si disputerà su 18 giri, anziché i 16 previsti, per un totale di 265,5 chilometri. L'aumento del numero delle tornate è stato imposto dalla diminuzione dei chilometri del circuito cittadino passato da 16,250 a 14,750. 
Ieri mattina, nel corso della riunione è stata ufficializzata inoltre quella che sarà la sede operativa della manifestazione, il palazzo della Gran Guardia in piazza Bra dove troveranno spazio tutti i servizi compresi quelli destinati ai giornalisti. In particolare l'evento sarà seguito con 28 ore di trasmissioni televisive in mondovisione. Il Comitato organizzatore ha calcolato che per la gara dei professionisti che chiuderà il programma dell'intera competizione iridata saranno 400 milioni gli spettatori davanti al video raggiunti da 40 emittenti che acquisteranno i diritti televisivi per una copertura su 150 Paesi. La squadra della Rai sarà presente con 120 addetti, tre regie, 20 telecamere, 6 moto, tre elicotteri e un'area di soccorso. I giornalisti accreditati saranno 1.200 in rappresentanza di 320 testate. La società organizzatrice in accordo con il Comune di Verona ha quindi stabilito di ospitare nell'ex caserma asburgica dell'Arsenale il "Villaggio mondiale" che proporrà attrazioni, punti di ristoro, e gli stand degli sponsor della manifestazione.

Zanotto: ancora no al "vecchio" ospedale
Il sindaco lo ha ribadito anche ieri.
Nel corso di un convegno alla Gran Guardia, Paolo Zanotto ha ribadito con forza la posizione ben nota della maggioranza consiliare: l'ospedale di Borgo Trento va "spostato" ed è inutile ristrutturarlo.
Anzi, controproducente.
Secondo il centro sinistra, i lavori di ristrutturazione finanziati dalla Regione e che dovrebbero cominciare in primavera, non risolveranno i problemi dell'ospedale, potrebbero al contrario aggravarli.
I cantieri resteranno aperti otto anni, con ovvi disagi per i cittadini e i malati.
Alla fine l'ospedale sarà dotato di tecnologia all'avanguardia, ma la struttura edilizia del complesso rimarrà sostanzialmente inalterata.
In altre parole, aumenteranno le prestazioni, ma non la qualità del servizio.
"Noi invece vogliamo - ha concluso Zanotto - ripensare all'ospedale nel quadro di una nuova concezione del rapporto tra medico e malato, una nuova sanità più umana, dove anche il confort e il rapporto interpersonale siano importanti".
Di qui la proposta di costruire ex novo un ospedale in una zona diversa da quella di borgo Trento.
   
Sanità: Tosi chiede il rinvio delle decisioni
Con il 31 Dicembre di quest'anno andranno in scadenza i 22 Direttori generali delle ULSS e i 2 Direttori delle Aziende Ospedaliere di Padova e Verona.
Alla scadenza del 31 Ottobre sono pervenute le domande di alcune centinaia di candidati, hanno ovviamente rinnovato la loro candidatura i Direttori Generali uscenti.
Fin d'ora gli uffici della Regione stanno ordinando la lista delle richieste, in attesa della nomina di una commissione tecnica per l'esame dei requisiti.
La nomina dei Direttori, Legge Regionale 56 del 94, spetta al Presidente della Giunta, d'intesa con i Rettori per quanto riguarda le Aziende ospedaliere di Padova e Verona.
Nello stesso periodo in cui saranno in valutazione nomine e conferme gli attuali direttori saranno chiamati al delicato compito di definire, sentita la conferenza dei sindaci, tempi e modalità dell'applicazione della delibera di Giunta sui tagli alla sanità.
"E' una sovrapposizione di ruoli inaccettabile, toglie ogni autonomia e serenità di giudizio al delicato compito che i Direttori Generali, confrontandosi con la popolazione, dovranno svolgere" ha spiegato ieri Mauro Tosi di Rifondazione Comunista, capogruppo in Regione.
"Siamo di fronte al concreto rischio che la prospettiva della riconferma o dell'esclusione diventi il principale motivo se non l'unico sul quale i futuri direttori compiranno le proprie scelte." 
La questione è ancor maggiormente aggravata dal fatto che per ben sette Direttori generali scade il limite del secondo mandato, L.R.4 del 1997 "nessuno può essere nominato o designato nel medesimo incarico per più di due mandati". La norma è perentoria ed è il giusto bilanciamento al potere assoluto di cui godono i Direttori, chiediamo venga assolutamente applicata.
Tosi chiede che il Presidente Galan proceda alla nomina dei nuovi Direttori, rimuovendo il più presto possibile l'attuale situazione di conflitto, rinviando ai nuovi direttori il compito "programmare" la nuova struttura sanitaria".
 
Bombe: artificieri veronesi in azione a Vicenza
Gli artificieri del gruppo di Verona sono intervenuti ieri mattina vicino ad Altavilla Vicentina, lungo la linea Milano-Venezia, dove il traffico ferroviario è stato sospeso ieri mattina per il ritrovamento di due ordigni risalenti alla seconda guerra mondiale.
Da un primo esame, uno degli ordigni è lungo una ottantina di centimetri, compresa l'ogiva, e ha un diametro di 25 centimetri. 
Secondo gli artificieri del gruppo di Verona, dovrebbe trattarsi di due ordigni ad elevato potenziale, probabilmente di tritolo, da circa 250 chilogrammi l'uno.
Molto probabilmente verranno trasportati altrove e poi fatti brillare in un luogo più idoneo, evitando così anche l'interruzione del servizio di trasporto ferroviario.

Pornografia: appello di Rossi a giudici e deputati
All'indomani delle denunce dell'Osservatorio dei Minori di Milano sulle violazioni della Carta di Treviso e dell'accordo tra emittenti e Presidenza del Consiglio per "proteggere" bambini e ragazzi da trasmissioni televisive di violenza e sesso nella fascia di maggior ascolto, il consigliere regionale Mario Rossi , di Forza Italia, lancia un appello ai parlamentari e ai magistrati perché intervengano con "strumenti legislativi utili a contrastare queste offese perpetrate contro la dignità della persona umana. Il consigliere veronese fa proprio l'allarme lanciato da molti genitori che, dichiara Rossi, "si sentono soli nel difendere la propria famiglia e i propri figli nei confronti del dilagare della pornografia e dello sfruttamento del sesso". Rossi cita segnalazioni di famiglie che denunciano come i minori oggi non possano comunicare attraverso il web senza essere sollecitati da "proposte indecenti, che sfuggono a qualsiasi filtro" e riprende le proteste dell'Osservatorio dei minori di Milano per il mancato rispetto della "fascia protetta" tra le 7.30 e le 22.30 concordata a Palazzo Chigi ancora nel 1997 tra Rai, Mediaset ed emittenti minori, auspice il presidente del Consiglio Prodi. "Le istituzioni –scrive Rossi nel suo appello- non possono essere indifferenti nei confronti di questo mercato e di queste violazioni della dignità della persona. Le leggi che vietano questo mercato ci sono eccome! Non si comprende però perché esse non vengano applicate. Chi dovrebbe vigilare (non mi riferisco solo ad alcuni magistrati ripetutamente sollecitati da migliaia di genitori e da cittadini) non compie il proprio dovere con deciso rigore".
"Condivido e sostengo –aggiunge il consigliere forzista- la scelta e le dichiarazioni del presidente della Rai Antonio Baldassarre di portare all'ordine del giorno del Consiglio di amministrazione della tv pubblica il problema delle trasmissioni in onda nell'emittente di Stato poco rispettose della donna. E' avvilente che la donna sia presentata come una sciocchina che deve mostrarsi o come un'appendice dell'uomo. Non ci si nasconda dietro un'effimera dialettica sull'arte e sulla libertà di espressione. Non è arte né libertà ciò che crea danno alla persona umana".
Rossi infine esprime "meraviglia" per il silenzio di alcune associazioni, "ruggenti nei decenni scorsi per l'emancipazione femminile, ma ora silenti rispetto al loro dovere sociale di difendere la dignità della donna sempre più oggetto di inaudita violenza e volgarità".
 
 
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Lavoro: aperti gli sportelli di assistenza alle imprese femminili
Sono entrati in funzione in tutto il Veneto gli sportelli di assistenza ed informazione per sostenere lo sviluppo delle imprese femminili. 
Gli sportelli offriranno a neo imprenditrici e a donne, che intendano avviare un'attivita' d'impresa, servizi di consulenza e informazioni su un'ampia gamma di materie. 
L'elenco degli sportelli puo' essere richiesto alle Camere di Commercio e agli Uffici per le Relazioni con il Pubblico.
Gli sportelli sono situati presso le sedi delle Associazioni di Categoria che hanno dato la loro adesione all'iniziativa (API, Federazione Industriali, Confartigianato, CNA, Associazione Generale Cooperative Italiane) in collaborazione con l'Assessorato regionale alle Politiche per le Piccole e Medie Imprese e ricevono il finanziamento dei fondi della legge 215/92.
 
Lugagnano: 20 posti al centro diurno
La Giunta regionale ha autorizzato l'ente gestore del Centro diurno sociosanitario di Lugagnano di Sona (Verona) di attivare 20 posti per anziani non autosufficienti per svolgervi attività sanitarie e socio-sanitarie.
Il Centro è ubicato presso il centro poli funzionale per anziani. Gli effetti dell'autorizzazione decorrono dal 23 ottobre 2002, data del decreto regionale di autorizzazione. "La decisione regionale - spiega De Poli - è conseguente alla presa d'atto che nell'Ulss n.22 di Bussolengo al cui interno rientra il comune di Sona, c'è una dotazione di posti presso centri diurni inferiori alla quota prescritta dalla deliberazione regionale del 2000 che prevedeva il 5% della dotazione complessiva di posti letto".

Salizzole: nuovi spazi per i non autosufficienti
La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale alle politiche sociali Antonio De Poli, ha autorizzato la cooperativa sociale "Don Angelo Righetti" ente che gestisce la RSA per disabili di Salizzole (Verona) ad attivare 22 posti letto per svolgervi attività sanitarie e socio-sanitarie di assistenza extraospedaliera.
La decisione ha valore retroattivo, cioè è valida dal 1° gennaio di quest'anno. L'Ulss n.21 di Legnago è stata autorizzata alla erogazione di 22 quote finanziarie di residenzialità (pari a 73 mila delle vecchie lire pro capite e pro die), con riferimento alle assegnazioni del fondo sanitario regionale per il 2002".
Il provvedimento regionale è previsto dalla delibera del luglio scorso che ha disposto l'assegnazione di nuovi posti letto da autorizzare alle Ullss che, come quella di Legnago, abbiano una residenzialità inferiore rispetto al fabbisogno individuato dalla delibera regionale n.751 del 2000.


 
 
 
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