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Veron@ quotidiano - edizione del 14 novembre 2002

Diciamo No al concorso su El Alamein


Da Rete Lilliput - nodo di Verona


Apprendiamo con indignazione che l'Assessore alla Cultura della Provincia di Verona ha indetto un concorso per le scuole superiori dal titolo: "El Alamein - Il valore e il sacrificio del soldato italiano in terra d'Africa durante gli avvenimenti della battaglia di EI Alamein, tra le forze italo-tedesche e le forze britanniche nel periodo 23 ottobre/3 novembre 1942".

Questa operazione culturale ci preoccupa profondamente.
Attraverso la decontestualizzazione dell'evento e l'esaltazione del comportamento dei singoli individui, si cerca di ridare legittimità al contesto storico dell'aggressione nazi-fascista al mondo.
In ogni guerra, vi sono stati episodi in cui i soldati hanno dato prova di eroismo e di valore, attraverso il sacrificio personale, ma non è certo questo il metro per valutare un episodio storico o le ragioni dei combattenti.

Purtroppo, in molti casi, l'eroismo ed il sacrificio dei soldati (persone semplici, il più delle volte obbligate a combattere), sono stati mal riposti e spesi per cause sbagliate.

Il caso della guerra nazi-fascista è forse il più evidente e il mondo intero, forse con l'eccezione dell'assessore Moretti, deve essere grato a quanti hanno sconfitto il nostro esercito, i suoi alleati (Hitler in primo luogo) e i valori per i quali abbiamo portato guerra, devastazione e morte, in decine di stati.

Gli italiani che combatterono e morirono in quella guerra furono, in tanti casi, certamente in buona fede, ma uccidevano e morivano per una causa barbara e omicida, indegna del sacrificio di una sola vita umana.

Erano in buona fede perché erano ingannati, perché non trovarono maestri adeguati, pochi e impediti sotto la dittatura fascista.

Chi combatté e morì con coraggio in quella guerra, anche in battaglie come El Alamein, sprecava la forza del suo animo e del suo corpo, perché regalava la sua vita all'ingiustizia.
E' eroismo donare la vita per una causa giusta, donarla per una causa criminale e' errore da compiangere più che da onorare.

A nostro giudizio si dovrebbero invitare i giovani ad analizzare la battaglia di El Alamein da ben altri punti di vista.

Crediamo che compito educativo della scuola non sia quello di esaltare il sacrificio e l'eroismo, bensì quello di sviluppare il senso critico individuale e l'importanza di sapersi opporre ad ordini che configgono con la propria coscienza (come diceva Don Milani: l'obbedienza non è più una virtù).

Riteniamo infine indispensabile che la scuola aiuti i giovani a leggere, in luce critica, gli episodi in cui il nostro paese si è macchiato di gravi crimini (non ultimo il colonialismo, che ha portato il "soldato italiano" a combattere in "terra d'Africa", macchiandosi di crimini atroci quali: deportazioni di massa, stragi di civili, uso di gas letali?).

Invitiamo pertanto l'assessore Moretti a ritirare il concorso in oggetto ed il mondo della scuola ad attivarsi per rilanciare una cultura che abbia, come propria centralità, i valori di una cultura democratica (che non necessita di eroi) come il rispetto, l'accoglienza, il dialogo e la solidarietà.

Rete di Lilliput

Nodo di Verona

 
 
 
 
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