L'ANGOLO VERDE

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Veron@ quotidiano - edizione del 21 novembre 2002



COGENERATORE DI COLOGNA VENETA

RINVIO A GIUDIZIO PER L'EX SINDACO ANTONIO POLI, PER L'EX ASSESSORE ELVIO FOCHESATO E PER L'EX SEGRETARIO COMUNALE BRULINO DE MORI - CONTESTATI AGLI EX AMMINISTRATORI I REATI DI FALSO IN ATTO PUBBLICO E ABUSO DI UFFICIO



da: COMITATO CONTRO IL COGENERATORE; LEGAMBIENTE VERONA; WWF SEZIONE VERONESE ORIENTALE



A seguito dell'esposto del Comitato Contro il Cogeneratore, della Legambiente di Verona e della Sezione Veronese Orientale del WWF, si sono chiuse le indagini della Magistratura veronese sull'impianto di cogenerazione dell'ECOIDEA di Cologna Veneta.

Il processo si aprirà il 26 febbraio 2003 e vede imputati l'ex sindaco Antonio Poli, l'ex assessore Elvio Fochesato e l'ex segretario comunale Brulino De Mori. Per la magistratura veronese Antonio Poli e Brulino De Mori hanno:

" in concorso fra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, (agendo il De Mori nella qualità di Segretario Comunale del Comune di Cologna Veneta) usurpato, il Poli, le funzioni di Sindaco del Comune di Cologna Veneta sottoscrivendo nella qualità anzidetta in data successiva al decreto del Prefetto di Verona del 7.6.2000 n. 1195/99.13.12Gab e di contestuale nomina del Commissario per la provvisoria amministrazione, la lettera avente data apparente 30.5.2000 invece formata, protocollata e spedita nel successivo mese di luglio 2000, e diretta al Ministero dell'Industria del Commercio e Artigianato con la quale letteralmente si dichiarava che "questo Comune ha espresso parere favorevole alla realizzazione dell'impianto in argomento, costituito da n. 2 (due) linee di cogenerazione, ubicate nella medesima struttura, giusta concessione edilizia n. 55/2000, rilasciata alla società ECOIDEA"; così inducendo in errore, con inganno, ex artt. 48 e 479 c.p., il Direttore Generale dell'Energia e Risorse Minerarie, che conseguentemente formava in data 17.11.2000 un decreto di autorizzazione ideologicamente falso nella parte della motivazione in cui assumeva di avere preso atto del parere favorevole "espresso dal Comune di Cologna Veneta in data 30.5.2000" (invece come sopra abusivamente formato in data successiva in assenza dei relativi poteri dal Poli con la fondamentale complicità del De Mori il quale faceva compilare e spedire con data falsa il suddetto parere). - Accaduto in Cologna Veneta tra il maggio e luglio 2000."



e Antonio Poli, Brulino De Mori e Elvio Fochesato hanno:

" in concorso fra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in violazione delle norme che regolano i poteri dei pubblici amministratori comunali e con la condotta di cui al capo precedente, formando altresì un atto contenente una data falsa, compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a procurare alla ECOIDEA s.r.l. e quindi anche al Fochesato, componente della giunta comunale presieduta dal Poli e proprietario di quote sociali della ECOIDEA, ingiusto vantaggio patrimoniale della realizzazione e avviamento dell'esercizio di un impianto di cogenerazione con potenza elevata a 6,6 MW (rispetto agli originari 2,2MW di cui al precedente decreto di autorizzazione 7.3.2000 della Direzione Energia e Risorse Minerarie). - Accaduto in Cologna Veneta tra il maggio e il luglio 2000."



Nel rinvio a giudizio sono state accolte le tesi sostenute dal Comitato Contro il Cogeneratore, dalla Legambiente di Verona, e dalla Sezione Veronese Orientale del WWF che avevano presentato nella primavera del 2001 un articolato esposto nel quale erano evidenziate, oltre agli aspetti di pericolo ambientale, anche le "irregolarità" che presentava l'iter amministrativo sotteso al rilascio delle autorizzazioni relative all'impianto di cogenerazione. Sotto il profilo del pericolo ambientale avevamo sottolineato che:



* l'impianto progettualmente nasceva con emissioni fuori norma;

* esisteva nel progetto una insufficiente chiarezza nel processo di combustione;

* non avevamo trovato nessuna garanzia relativa al trattamento delle esalazioni in atmosfera;

* il recupero energetico dell'impianto così come era concepito non soddisfaceva l'art. 4 del DM 5 febbraio 1998.

Nelle nostre conclusioni affermavamo "la poca chiarezza dei progetti, e a volte la contraddittorietà dei dati, ci spinge a dire che questo impianto è un impianto di combustione CDR (inceneritore di rifiuti) per la produzione di sola energia elettrica e che pertanto non sussistono elementi per giustificarne la costruzione in una zona come quella prevista a Cologna Veneta".

Ben più gravi appaiono le imputazioni mosse nella richiesta di rinvio a giudizio del Pubblico Ministero. Partendo dall'esposto del Comitato, di Legambiente e del WWF la Magistratura ha individuato ulteriori gravi reati che vanno ad aggravare la posizione degli imputati.

E' nostra intenzione costituirci parte civile, unitamente alla nuova amministrazione comunale di Cologna Veneta, nel processo che si andrà ad aprire il 26 febbraio 2003 per impedire che possano ancora accadere episodi simili a danno del territorio e della salute dei cittadini.



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