I FATTI
LE NOTIZIE DI OGGI
Veron@ quotidiano - edizione del 2002, 12 dicembre 

 
Fiera: Sironi bocciata
Fumata nera all'assemblea dei soci di VeronaFiere.
Riuniti alle 19.00 di ieri, in poco meno di un'ora hanno liquidato la proposta di candidatura alla presidenza dell'ex sindaco di Forza Italia, Michela Sironi, oggi passata con il centrosinistra.
La candidatura, in base agli accordi elettorali con il centrosinistra, era stata avanzata dal Comune, che si è ritrovato solo soletto a sostenerla.
Camera di Commercio, Banca Popolare di Verona e Cariverona si sono astenuti, contro hanno votato Provincia, Regione e Veneto Sviluppo.
L'assemblea dei soci ha deciso di riunirsi in terza convocazione entro 15 giorni, prima di Natale.
Già in giornata riprenderanno le trattative.
   
OGM: Greenpeace contro l'Aia
Ieri mattina una quarantina di persone, molte delle quali in tuta bianca e alcune con dei costumi di animali da cortile, hanno occupato l'ingresso principale dell'impianto Aia di San Martino Buonalbergo, spargendo sulla strada davanti alla portineria sacchi di mangime e stendendo degli striscioni contro l'utilizzo degli ogm. Alcuni attivisti sono saliti con delle scale in metallo, subito ritirate, sulla tettoia che immette allo stabilimento e hanno dispiegato uno striscione giallo con la scritta nera "se c'è Aia c'è soia ogm", mentre altri vestiti da polli, ballavano attorno ai camion.
L'ingresso allo stabilimento è stato parzialmente bloccato con dei sacchi di soia "ogm free", materiale ritenuto puro rispetto a prodotti geneticamente modificati. Momenti di tensione, quando dagli uffici sono usciti alcuni impiegati che hanno tentato di strappare lo striscione all'ingresso dello stabilimento. "Questi qui - ha detto uno dei dipendenti amministrativi dell'Aia che non ha voluto rivelare il proprio nome - prendono soldi da altre aziende. E' chiaro che vengono da noi per bloccarci il lavoro. I mangimi sono tutti uguali". 
Sui sacchi contenenti la soia davanti allo stabilimento si leggeva: "Questa è soia non-ogm" e "Aia, no ai mangimi ogm".
"La soia certificata non-ogm che stiamo regalando ad Aia - ha spiegato Federica Ferrario, della campagna ogm di Greenpeace Italia - è stata acquistata al Consorzio Agrario di Verona, a dimostrazione che le alternative alla soia transgenica esistono e sono disponibili a pochi chilometri dagli stabilimenti Aia". 
Nel tardo pomeriggio un comunicato dell'Aia informava che l'azione dimostrativa si era conclusa "nel segno del dialogo".
"Al termine di un confronto leale e trasparente, Aia e Greenpeace - si legge - hanno condiviso l'apertura di un tavolo tecnico sulle tematiche della soia Ogm. 
Greenpeace ha preso atto della politica Ogm di Aia che, oltre ad assicurare al consumatore l'assenza di Ogm in tutte le carni ed elaborati di propria produzione, per quanto riguarda l'alimentazione animale ha già avviato una graduale introduzione di referenze in cui viene escluso l'utilizzo di prodotti Ogm, ed in particolare. Produrre tutte le uova in guscio da consumo a proprio marchio, da galline alimentate con mangimi esenti da Ogm (soia, mais e derivati con presenza accidentale sotto l'1%). Produrre alcune referenze di pollo e tacchino, iniziando dal pollo a busto Aia confezionato (referenza storica della nostra azienda) alimentati con mangimi esenti da Ogm (soia, mais e derivati con presenza accidentale sotto l'1%). Produrre le referenze di faraone e capponi a marchio Aia alimentati con mangimi esenti da Ogm (soia, mais e derivati con presenza accidentale sotto l'1%)".
 
Stevanin: "voglio una vita normale"
"Quello che ho fatto è per dare una speranza ad un ergastolano; non ho la speranza che gli venga concesso un permesso premio". 
Cesare Dal Maso, legale di Gianfranco Stevanin, l'agricoltore di Terrazzo condannato in sede definitiva all'ergastolo per l'omicidio di cinque donne, torna sulle ragioni dell'istanza accolta dal tribunale di sorveglianza dell'Aquila riguardo al computo dei giorni di "liberazione anticipata" previsti dall'ordinamento penitenziario per la buona condotta.
"Stevanin - sottolinea Dal Maso - è rimasto molto contento. E' una cosa in cui non sperava ed è il primo passo per chiedere molto sommessamente in futuro qualcosa di più", indicando però che alla fine saranno i magistrati dell'ufficio di sorveglianza a decidere in un senso o in un altro, sentiti i pareri degli psicologi, dell'istituto di pena e della procura generale. 
Dal Maso rileva che non si è trattato di "una vittoria", ma di un atto previsto dal diritto che ha "aperto una speranza in tutti i sensi" per il suo assistito, che gli ha manifestato in qualche modo più volte il desiderio di una vita "normale" e una famiglia. E in carcere riceve lettere, in particolare da una donna.
"Ha capito - aggiunge - che comportandosi bene qualcuno l'ha premiato. Un premio che forse non porterà a nulla ma per Stevanin si è riaperta nel suo intimo una prospettiva di vita. Continua a sperare".
Meteo: -6 in città
Non si allenta la morsa del freddo che attanaglia il Veneto.
Le temperature minime restano sui livelli dei giorni scorsi ma una perturbazione che attraversa il centro Italia e lambisce la regione portera' un innalzamento delle minime, la pioggia e qualche timida nevicata. 
Il cielo in montagna e' generalmente sereno e terso ma si sta gia' coprendo in pianura, ma sono in arrivo le prime perturbazioni. Per venerdi' e sabato ci sara' un sensibile miglioramento con il ritorno del bello. 
Ieri la minima in Verona città ha toccato -6.
 
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Verona: per la Curia è "bella ed egoista"
Ricchi ed egoisti.
Non particolarmente originale, ma la fotografia fatta dalla Curia scaligera dei veronesi riconferma quanto si sapeva.
Gli 836.887 veronesi continuano ad essere individualisti, a consumare la vita, più che a viverla.
Il dato emerge dall'ottavo rapporto della Curia diocesana.
E' una città piena di contraddizioni, con più risorse ma anche con più problemi della maggior parte delle altre città italiane.
E per dimostrarlo il rapporto snocciola numeri: sono migliaia le case sfitte e quasi altrettante le persone che cercano una sistemazione.
Ogni mille matrimoni, il 12,3 per mille si conclude con un divorzio (la media nazionale è del 8,4).
I matrimoni si celebrano sempre meno spesso in chiesa (3500 lo scorso anno, contro i 4000 di quello precedente).
Il sindaco ha sostituito il prete nel giorno del sì per quasi il 30% delle coppie.
Unico dato confortante, secondo il rapporto, il calo degli aborti.
 
Cave: vent'anni senza regole 
"Vent'anni per fare una legge. E se adesso si provvederà è solo perché un tribunale ha messo la Regione Veneto con le spalle al muro". Lo affermano alcuni consiglieri regionali diessini tra cui il veronese Nadir Welponer che hanno presentato un'interrogazione alla Giunta Regionale sulla "singolare vicenda" del piano che doveva regolare l'attività di cava in Veneto (Prac). 
"La LR 44/82 –affermano- stabiliva che quel piano doveva essere preparato entro sei mesi. Fino ad oggi nulla è stato fatto e le conseguenze di questo mancato adempimento sono ricadute sulle spalle dei comuni. Il Prac, infatti, doveva, tra le altre cose, individuare le aree del territorio regionale su cui fosse possibile esercitare l'attività di cava e stabilire le quantità dei vari materiali che potevano essere asportate nel periodo di validità del piano stesso, nonché dettare le norme generali per la coltivazione delle cave, a salvaguardia dell'ambiente. Adempimenti di non poco conto, la cui mancanza ha creato una situazione di deregulation che i comuni non potevano sostenere. Lo stesso Prac doveva poi servire da base per la redazione dei singoli piani provinciali per l'attività di cava i quali avrebbero permesso un più accurato controllo del territorio a tutela sia delle attività economiche che usano i prodotti di cava, che dell'equilibrio ambientale e idrogeologico".
"Oggi, sulla base di un ricorso presentato da alcune amministrazioni comunali, -ricordano i firmatari dell'interrogazione- una sentenza del Tar impone finalmente alla Regione la redazione del Prac entro 12 mesi dalla notifica della sentenza, in pratica entro la fine del prossimo anno".
«Che sia dovuto intervenire un tribunale per costringere la Regione ad adempiere ad un suo preciso obbligo istituzionale –conclude il consigliere Lucio Tiozzo– la dice lunga sulla effettiva volontà della Giunta e della maggioranza che amministra il Veneto di andare nella direzione di un effettivo decentramento dei compiti e delle funzioni alle province. Il centralismo regionale di Galan rischia di creare seri problemi alle amministrazioni provinciali e comunali e frena le possibilità di programmazione e, in ultima analisi, di sviluppo delle comunità locali».
 

 
 
 
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