Patto per l'Italia: sabato berlusconiani a convegno
"Dal 'Patto per l'Italia' alle politiche locali di sviluppo dell'occupazione" è il titolo del convegno organizzato dal gruppo consiliare di Forza Italia a Verona, sabato 18 gennaio, all'hotel Leon d'Oro di viale Piave. A presentare i contenuti del "patto per l'Italia" e i suoi riflessi nelle politiche venete sarà Pieralfonso Fratta Pasini , componente della commissione lavoro della Camera. Al dibattito, che sarà aperto alle ore 10 dai saluti del capogruppo regionale Renzo Marangon e del coordinatore veneto Giorgio Carollo , interverranno Paolo Feltrin , docente di Scienza della politica all'università di Trieste, Sergio Rosato direttore di "Veneto Lavoro" e Giancarlo Conta , assessore regionale all'agricoltura, commercio e artigianato. Le conclusioni sono affidate a Maurizio Sacconi sottosegretario al lavoro e alle politiche sociali. Saranno presenti i consiglieri regionali Raffaele Bazzoni , Angelo Fiorin , Mario Rossi e Tiziano Zigiotto .
 
Franchetto: "stop a nuove cave senza parere della provincia"
Il timore che la Giunta regionale possa autorizzare l'apertura di nuove cave o il rinnovo di concessioni senza il parere delle Province, come prevede invece un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale in occasione della discussione sul Bilancio 2003, magari appellandosi al fatto che esiste già il parere positivo della Commissione tecnica regionale, viene ufficializzato in una nota dal vicepresidente del Consiglio regionale Gustavo Franchetto . La volontà del Consiglio, espressa nel corso della seduta di fine anno dedicata alla Finanziaria e al Bilancio di previsione per il 2003, è chiarissima -ribadisce Franchetto- e la Giunta ha il dovere di rispettarla, non approvando l'apertura di nuove cave o il rinnovo di concessioni di scavo sulle quali le Province non si sono espresse o hanno espresso parere contrario.
Né può giustificare altra scelta -aggiunge l'esponente della Margherita- il fatto che sulle richieste relative all'apertura di nuove cave si sia pronunciata favorevolmente, nonostante il parere contrario della Provincia, la Commissione Tecnica regionale. E' il caso - spiega Franchetto- di due cave in Provincia di Verona le quali, nonostante il parere contrario della Provincia, hanno ottenuto il parere favorevole, anche se molto contrastato, della competente Commissione tecnica regionale, e ora attendono il via libera da parte della Giunta. "Queste cave -sostiene il vice presidente- devono essere congelate in attesa del Piano regionale per le attività estrattive". In particolare, Gustavo Franchetto indica due cave, sul territorio veronese, che hanno sollevato pesanti reazioni da parte delle amministrazioni locali e dei cittadini: la "Cambran" di Mezzane e la "Ca' Lova" di Sona, che sono state respinte dalla provincia competente, ma approvate dalla Commissione tecnica regionale. "La legge finanziaria per il 2003 -spiega Franchetto- ha stabilito, all'articolo 44, che entro il 30 giugno di quest'anno la Giunta regionale presenti al Consiglio il Piano sulle cave, autorizzando una spesa di 25.000 euro. E' questo piano e soltanto questo che darà la legittimità alla Giunta regionale di autorizzare o meno le due nuove attività estrattive che, per il momento, devono restare congelate".
  
Doping: Rebellin indagato per Giro d'Italia 2001?
Ad un anno e mezzo dall'avvio delle indagini da parte dei Nas e della Guardia di finanza sui casi di doping nell'edizione 2001 del Giro d'Italia di ciclismo, il pm padovano Paola Cameran ha chiuso l'inchiesta per la quale risultano indagate una quarantina di persone tra ciclisti, tecnici e medici e in cui era coinvolto Denis Zanette, il corridore di Sacile morto improvvisamente dopo essersi sentito male la settimana scorsa in uno studio dentistico. Per quanto riguarda, in particolare, Zanette - che era stato interrogato dal pm Cameran il 18 giugno del 2001 - il sostituto procuratore padovano ha trasmesso alla procura di Pordenone la documentazione relativa al suo caso, per fare luce sulle cause della morte, attribuita in base ai primi accertamenti ad una patologia cardiaca, forse congenita, aggravata dalle complicanze di una sindrome virale. Sarebbero complessivamente 27 i corridori indagati nell'inchiesta sul doping: 15 professionisti e 12 dilettanti. Tra questi figurerebbe il veronese Davide Rebellin della Gerolsteiner. Tra i primi a finire sotto accusa erano stati sei ciclisti, tra i quali il due volte campione in maglia rosa Ivan Gotti e lo stesso Zanette. Le accuse spaziano dalla ricettazione all'importazione clandestina di farmaci, dall'esercizio abusivo della professione medica alla violazione della legge antidoping. Il prossimo passo sarà la richiesta di rinvio a giudizio.