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Veron@ quotidiano - edizione del 27 febbraio 2003

La legge non è un atto di forza

di Franco Maccari
Segretario Nazionale SAP - Sindacato Autonomo di Polizia
 
 
La lettera apparsa su alcuni quotidiani a firma del Presidente dei Verdi del Veneto Paolo De Marchi e del Consigliere Regionale Gianfranco Bettin è portatrice di un pensiero chiaro e certamente non poco diffuso, cioè l'avversione alla guerra annunciata contro l'Irak, ma nel contempo afferma un concetto sicuramente non innocuo, ossia la pretesa, per così dire, di poter attuare qualsiasi tipo di azione di contrasto.
Ovviamente non si discutono le posizioni e le scelte generali, tutte accettabili in Democrazia, tanto più se si orientano alla pace, mentre sono del tutto inammissibili le condotte che violano le leggi: interrompere i pubblici servizi ed effettuare blocchi sulle vie di comunicazione sono infrazioni alle regole.
Questo anche se lo si inquadra in un generale atteggiamento di "disubbidienza civile", espressione utile a comprendere uno stile di lotta politica, ma che non costituisce una frase magica in grado di aggirare il vincolo democratico del rispetto delle leggi.
Perciò risulta del tutto fuori luogo, ed anche scorretto, parlare di "militarizzazione delle stazioni dei treni", una provocazione che vuol essere funzionale alla protesta, ma che dipinge la realtà con i colori sbagliati: nessun atto di forza, nessuna arroganza, solo la doverosa (non una scelta, ma appunto un dovere) tutela delle regole.
 
Forse tutto questo, nel contesto fragoroso della rincorsa alla visibilità dell'informazione, finisce per essere considerato meno importante, di certo però rimane il perno della convivenza sociale, una riga invalicabile per chiunque voglia vivere in pace.
 
 
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