Terrorismo: Papalia, "arriveranno altri volantini" 
E' solo questione di tempo. Questa l'analisi del Procuratore di Verona Guido Papalia, il primo in Veneto ad indagare sugli Nta (Nuclei Territoriale Antimperialisti) dopo gli attentati ad alcune sedi Ds, che analizza il ritrovamento dei volantini con la stella a cinque punte l'altra sera ad Udine e Pordenone. "Come avevo già avuto modo di dire, era prevedibile l'arrivo di volantini Nta; ora forse arriveranno quelli più completi delle Br-Pcc: l'unico dubbio è se li faranno ritrovare prima o dopo un altro atto". 
"I volantini fatti ritrovare ieri a Pordenone e Udine - ha spiegato il magistrato - sono in linea con quelli precedenti, si riportano ai vecchi temi brigatisti e menzionano l'ultimo episodio definendo la morte di Mario Galesi come la caduta di un soldato della lotta armata, vittima della reazione della repressione. 
L'unico particolare che differenzia quest'ultimi volantini - prosegue - è il logo della stella a cinque punti che, anziché comparire sulla sinistra per chi legge, compare al centro, sotto la scritta nuclei territoriali antimperialisti. Ma è un dettaglio che non incrina l'attendibilità dei volantini". Nei documenti, riferisce il pm, si allude anche a Desdemona Lioce come prigioniera politica. 
Quanto ai luoghi del ritrovamento, Udine e Pordenone, il procuratore di Verona ribadisce che gli "Nta sono radicati in quelle zone, anche se come campo d'azione hanno tutto il nordest". Papalia ha escluso vertici a breve tra magistrati che che indagano sugli Nta a nordest, ricordando che dei volantini di Udine e Pordenone si occuperà comunque la procura di Trieste, competente su reati di terrorismo in Friuli-Venezia Giulia in quanto sede distrettuale.
  
Droga: cinque arresti a S. Bonifacio
Una coppia di napoletani è stata arrestata dai carabinieri di San Bonifacio con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, ricettazione, falso e sostituzione di persona. Alberto Sperindeo, 33 anni, e Maria Lentini, entrambi di Napoli e noti alle forze dell'ordine, sono stati fermati dagli investigatori mentre tentavano di incassare assegni rubati alla società Genertel di Trieste per un importo di circa ventimila euro. 
Sempre a San Bonifacio sono stato arrestati tre giovani, che tutti incensurati spacciavano droga nei comuni limitrofi a San Bonifacio. Sono stati sequestrati anche 150 pastiglie di ecstasy e di oltre mezzo etto di cocaina. I tre, Mattia Molinarolo, 19 anni, di Lonigo, Roberto Pelosato, 20enne, di Zimella, Stefano Coltro, 21enne, di Arcole erano tenuti sotto controllo da tempo dagli investigatori e sono stati fermati e trovati in possesso dello stupefacente. 
  
Parcheggi: accordo Veronafiere-Regione
Il presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan e il commissario straordinario dell'Ente autonomo per le Fiere di Verona Camillo Cametti hanno sottoscritto ieri un accordo di programma per la realizzazione di infrastrutture di parcheggio a servizio del polo fieristico. L'accordo di programma consentirà di usufruire, sulla base della legge finanziaria per il 2002, dello stanziamento annuale di un milione di euro per quindici anni da parte del ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Alla firma hanno assistito l'assessore regionale ai lavori pubblici Massimo Giorgetti, il presidente della camera di commercio scaligera Fabio Bortolazzi e Gianni Mantovani direttore generale di Veronafiere.
L'intesa siglata, come stabilito dallo stesso ministero viene considerata preliminare all'altro "accordo di programma" da stipularsi tra il dicastero e la Regione per il trasferimento dei fondi da Roma a Venezia.
Le opere interessate dal finanziamento, che sono già acquisite ed in fase di completamento, sono il parcheggio multipiano ( a sei livelli ) di Viale dell'Industria e quello nell'area dell'ex Macello: il costo complessivo è di circa 18 milioni 500 mila euro.
"Si tratta di un'operazione molto importante", ha detto Cametti, "che consente a Veronafiere di introiettare circa 15 milioni di euro ottenuti attraverso la collaborazione tra l'Ente e la Regione, ma anche tramite l'azione fattiva dell'onorevole veronese Alberto Giorgetti, che ha operato per l'inserimento in Finanziaria dei fondi, e degli assessori regionali Massimo Giorgetti e Renato Chisso, con l'appoggio del presidente Galan". "L'intesa", ha proseguito, "oltre al significato politico, riveste una notevole rilevanza economica, perché consente di realizzare alcuni interventi fondamentali per lo sviluppo della struttura fieristica".
Galan ha ricordato che la sua presenza all'incontro "è un atto di ringraziamento verso chi ha gestito la Fiera in questi anni, Pierluigi Bolla e Camillo Cametti, ed un atto di buon auspicio nei confronti del presidente entrante, Luigi Castelletti. Dal punto di vista simbolico l'operazione rappresenta l'inizio di un processo necessario affinché il sistema fieristico Veneto abbia in Verona, seconda solo a Milano a livello nazionale, la sua punta di diamante. La Fiera di Verona deve continuare ad espandersi e a ripetere gli ottimi risultati di questi anni, ma per farlo occorre la concordia tra i soci. Le fiere crescono se si crea un consenso generale".
Galan si è detto poi d'accordo con l'Unione europea, che "stabilisce che le fiere siano autonome dalla mano pubblica", ed ha precisato che le "nuove leggi hanno aperto diverse possibilità di rafforzamento e sviluppo di tali strutture, tra cui il possibile apporto di capitali privati". "Personalmente", ha concluso, propendo per questa scelta".
Giorgetti ha ribadito che la "collaborazione tra Regione e Veronafiere continuerà in futuro e sicuramente i risultati non mancheranno".
 
Ospedali: Gava, "nessuna speranza per Bussolengo"
"Bloccare il processo di riorganizzazione della rete ospedaliera è una richiesta irragionevole alla quale, per quanto mi riguarda, rispondo con un convinto no. Per quanto riguarda la richiesta di un nuovo ospedale, mi pare che essa non sia una gran novità (se ne parlò per tutta la scorsa legislatura senza aggiungere nulla alle parole) e che la risposta vada data ragionando sugli interventi che sono sul tappeto per l'area".
Lo dice l'assessore regionale alla sanità Fabio Gava, commentando i contenuti del documento dei sindaci dell'Usl 22 di Bussolengo (Verona). "All'attenzione del nucleo di valutazione tecnica regionale - continua Gava - c'è un progetto d'intervento su Villafranca per 60-70 miliardi di vecchie lire. Mi pare chiaro che se dovesse essere questo ad essere realizzato non ci sarebbe davvero più nessuna necessità di un altro nuovo ospedale, perché non si mettono cifre di quel genere su una struttura per poi costruirne un'altra di nuova".
 "Se poi - prosegue l'assessore - si volesse ragionare di un ospedale nuovo, allora devo dire che i sindaci mi deludono: con la stessa univocità con cui chiedono un nuovo ospedale potrebbero ad esempio anche indicare il sito, o una rosa di siti idonei dove andrebbe realizzato. In caso contrario, ammettendo di non essere in grado di trovare un accordo in questo senso, dovrebbero dare alla Regione una delega a scegliere, e noi saremmo in grado di farlo in poche settimane".
 
Adige: nuovo alveo a Zevio
Si stanno concludendo, nel territorio del Comune di Zevio, i lavori urgenti realizzati nell'alveo dell'Adige per far fronte ai danni e ai pericoli determinati dalla piena del novembre scorso. Le opere in corso e i programmi futuri per questo e gli altri fiumi del Veneto sono stati illustrati ieri mattina alla stampa dall'assessore regionale ai lavori pubblici e difesa del suolo Massimo Giorgetti (AN) e dal sindaco Maria Luisa Tezza.
Nel corso degli anni, il letto del fiume nella zona del ponte Perez a Zevio ha subito molti cambiamenti a causa del modificarsi degli accumuli di ghiaia e terriccio portati dalla corrente, con erosioni di varia natura e la formazione di nuove isole. Nel novembre scorso, circa 700 metri a valle del ponte, il fiume ha "scavato" e messo in forte pericolo parte dell'argine destro. Con un intervento di somma urgenza di circa 350 mila euro è stata rifatta e rimodellata una scogliera, in modo da ripristinare il danno e allontanare il flusso erosivo dalla sponda, mentre a monte del ponte sono in corso lavori di ricalibratura e ridisegno dell'alveo che modificheranno il modo in cui l'acqua incide, a valle, sul nuovo argine.
Ma i lavori in fase di conclusione sono in realtà solo l'inizio di una diversa politica nel settore della gestione idraulica, ora passata alle competenze della Regione. Questa nuova politica punta ad una gestione più attenta non solo per quanto riguarda la messa in sicurezza e la manutenzione, ma del territorio fluviale in quanto tale, che la Regione vuole realizzare, come nel caso di Zevio, con il coinvolgimento stretto delle amministrazioni locali. Del resto, l'Adige e i fiumi grandi e piccoli che solcano il Veneto sono parte integrante della storia e dell'urbanistica stessa di molte città, che da una diversa concezione della gestione fluviale possono anche acquisire ulteriori momenti di valorizzazione per l'ambiente e per la qualità della vita delle loro popolazioni. Massima soddisfazione per i lavori eseguiti e piena condivisione della nuova politica regionale sono state espresse dal sindaco Tezza, che ha evidenziato come con il coinvolgimento delle istituzioni e delle comunità interessate sia anche più facile e rapido raggiungere obiettivi che sono nell'interesse di tutti.