Sanità: rinviata approvazione riparto 2003
E' stata rinviata alla prossima seduta della commissione Sanità del Consiglio regionale, l'approvazione del riparto del fondo sanitario regionale per il 2003. L'importo complessivo del fondo, da ripartirsi tra le 21 Ulss e le due aziende ospedaliere del Veneto sulla base della densità abitativa bilanciata con il tasso di anzianità, ammonta a 5.559 milioni di euro. A seguito del recente accordo di Fiuggi, ha spiegato il segretario generale del dipartimento Sanità Franco Toniolo (l'assessore Gava era assente), tra Stato e Regioni, il fondo regionale del Veneto è risultato infatti incrementato di 108,7 milioni di euro.
Pertanto il riparto sul quale si è incentrato il dibattito della commissione, al netto dei saldi per la mobilità tra aziende sanitarie ed extraregionale, assegna questi importi alle Ulss veronesi: all'Ulss 20 di Verona 522.257.000 euro, all'Ulss 21 di Legnago 175.041.000 euro, all'Ulss 22 di Bussolengo 293.962.000 euro e all'azienda ospedaliera di Verona 49.394.000 euro. 
Al termine della riunione della commissione, il presidente Leonardo Padrin (FI) ha precisato che, anche alla luce del dibattito di ieri, potrebbero imporsi alcuni miglioramenti e aggiustamenti delle tabelle predisposte dalla Giunta regionale. Pur rispettando infatti e condividendo, complessivamente, le linee guida dell'accordo di Fiuggi -ha detto Padrin- riteniamo legittimo e doveroso un nostro autonomo intervento, in considerazione della specificità della nostra realtà sanitaria.
 
Auto usate: truffa nel Veronese
Acquistavano auto di grossa cilindrata da privati dando un piccolo acconto, perfezionavano il passaggio di proprietà dal notaio poi, senza provvedere al saldo, rivendevano i veicoli ad un concessionario. Questo lo stratagemma che ha fruttato almeno 100.000 euro a tre giovani scoperti dopo indagini della Polstrada di Bolzano e della squadra mobile della questura di Trento ed arrestati con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip di Bolzano Alessandra Burei.
Le indagini, coordinate dal Pm di Bolzano Benno Baumgartner, sono partite a Trento dopo la denuncia di alcuni dei possessori delle auto, Bmw e Mercedes soprattutto, i quali ottenuto un primo acconto in media di 2.000 euro con assegno postale, non hanno visto più un soldo dopo il repentino passaggio di proprietà. I casi accertati sono finora otto: sei in Trentino (a Trento e Mezzolombardo) e altri due a Bolzano e in provincia di Verona, ma la Polizia non esclude che i tre abbiano compiuto truffe analoghe in altre province del Triveneto.
In carcere sono finiti Jegor Radich, 20 anni, residente a Romagnano (Trento), Devis Vivian, 21 anni, di Udine residente a Feltre (Belluno) e Severino Mistrorigo, 29 anni, di Trento. Nel mirino degli inquirenti ci sono ora i concessionari che hanno dato credito ai tre truffatori e che devono fra l'altro rendere conto agli acquirenti.
 
CronacaFlash
* Oggi, venerdì, dalle 18 alle 19.30 manifestazione "Presidiamo le porte della città".
A Verona l'occupazione sarà così condotta: Porta Nuova a cura di Rifondazione Comunista, Porta Palio a cura della Rete Lilliputh, Porta S. Zeno a cura della CGIL, Porta S. Giorgio a cura del Coordinamento delle studentesse e degli studenti e delle Donne in Nero, Porta Vescovo a cura del Cesar K e del Circolo Pink. L'organizzazione è del Coordinamento veronese contro la guerra.
* Domani, sabato, sciopero degli studenti che si riconoscono nel coordinamento studentesco di Verona. Protesteranno contro la guerra e contro la Riforma Moratti.
 
Artigiani: più sicurezza per gli ascensori
Soprattutto in questi giorni, testimoni di incidenti e tragici fatti saliti alla ribalta della cronaca, la parola d'ordine è: sicurezza per gli ascensori. E' questo il tema che più di tutti gli altri sta a cuore agli Ascensoristi artigiani dell'UPA Confartigianato di Verona. Il loro presidente, Giovanni Recchia, è intervenuto ieri per ribadirlo. "Dobbiamo assicurare - ha detto - a milioni di persone che ogni giorno 'viaggiano' in ascensore il massimo della garanzie da guasti e infortuni. Questo, logicamente, comporta il fatto di dover rispettare una serie di norme di settore che, però, talvolta risultano mal comprese o passibili di interpretazioni errate".
Ma sul tavolo dei temi che stanno a cuore agli ascensoristi ci sono altri argomenti di discussione. "La legge italiana - continua Recchia - stabilisce l'obbligo, per gli impianti realizzati dopo il 30 giugno '99, dell'installazione di un 'dispositivo bidirezionale', ovvero di un apparato che consenta al viaggiatore, in caso di intrappolamento in ascensore, di comunicare con una centrale operativa 24 ore su 24. Per gli impianti più vecchi, noi installatori, abbiamo l'obbligo di informare gli utenti dell'esistenza di questa norma. Quindi raccomando ai colleghi di non tralasciare questa comunicazione, meglio se scritta e controfirmata, perché spesso non viene recepita dagli utenti e, a fronte di controlli, l'inadempienza si potrebbe ritorcere sulle ditte di manutenzione, come accaduto a Torino con una sentenza del giudice Guariniello".
 
Ortofrutta: dettaglianti alla riscossa
Puntando su qualità  dei prodotti e alto contenuto di servizio, i punti vendita al dettaglio, che già hanno una forte incidenza nella distribuzione italiana, possono guadagnare ulteriori spazi sul mercato.  
E' quanto emerso dal convegno "Trasparenza, qualità, tipicità: le nuove vie del negozio alimentare" organizzato dalla Federazione dei dettaglianti dell'alimentazione Fida-Confcommercio in collaborazione con Coldiretti ed il patrocinio della Camera di Commercio scaligera, che si è svolto domenica scorsa nell'ambito di Fieragricola.
Il numero degli alimentari presenti sul territorio nazionale si è ridimensionato, negli ultimi anni (erano 300 mila nel 1990 e oggi sono circa 200 mila) ed anche i "frutta e verdura" sono calati in quantità: dalle 80 mila unità del 1981 alle 23.385 del 2002 (erano 24.502 a dicembre 2000). E tuttavia il 61% dell'ortofrutta viene acquistata ancora nei negozi (24%) e nei mercatini dell'ambulantato (37%): una percentuale nettamente superiore a quella della media europea, dove il "tradizionale" incide  per non più del 45%.  
Mentre i marchi di prestigiose aziende protagoniste del comparto, da Melinda a Chiquita, da Zespri kiwi a Marlene, stanno investendo in modo deciso nel dettaglio tradizionale per valorizzare le rispettive produzioni.
In chiusura di convegno il presidente nazionale dei dettaglianti ortofrutticoli della Confcommercio Dino Abbascià si è soffermato sulle problematiche che coinvolgono la categoria, a partire dalle ricorrenti polemiche sul "caro-prezzi" ed ha posto l'accento sull'importanza di saper offrire consulenza e servizio ai clienti, anche attraverso la predisposizione di una quarta gamma "artigianale", ossia frutta e verdura fresca, lavata, tagliata e porzionata pronta per essere consumata.