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Veron@ quotidiano - edizione del 15 marzo 2003
Egregio direttore,
come gruppo Confcommercio di Bardolino abbiamo deciso di inviarLe queste
osservazioni su temi di interesse economico e sociale legati al nostro
territorio che ci stanno molto a cuore.
Innanzitutto il tema della viabilità. A Bardolino il piano viabilistico
provinciale, fatto proprio dall'amministrazione comunale, prevedeva tre
rotonde: una è stata realizzata, mentre gli altri due progetti sono
stati accantonati con la spiegazione che la Provincia ha come priorità
la costruzione di una nuova uscita autostradale a Dolcè, in Valdadige.
Se cio è vero, troviamo francamente assurda la scelta di rinunciare
a dei progetti indispensabili per cercare di limitare la grande pericolosità
degli incroci della nostra area per dar vita ad un'uscita autostradale
di cui pochi sentono la necessità: l'uscita "naturale" di questa
zona del lago rimane Affi, che deve caso mai essere ancora migliorata.
Si sussurra che tale discutibile scelta sia legata alla possibilità
di costruire nuovi centri commerciali nella zona. Ci auguriamo non sia
così.
Altrettanto gravi sono i problemi della sanità pubblica nella
zona del lago.
Ci riferiamo innanzitutto all'ospedale ortopedico di Malcesine, una
struttura all'avanguardia e per di più dal bilancio in attivo per
parecchi miliardi. Eppure, a livello regionale, si è deciso di chiuderlo.
Ora, a parte la necessità di garantire la copertura delle emergenze
in una zona decentrata, non si tiene conto del fatto che gli abitanti non
sono poche decine di migliaia ma, per sei sette mesi l'anno, ossia nella
stagione turistica, centinaia di migliaia. L'alta specializzazione di Malcesine
è da sempre un fiore all'occhiello dell'offerta turistica gardesana,
per cui deve diventare un impegno di tutte le comunità del Garda,
comprese quelle lombarde e trentine, la difesa di una struttura conosciutissima
anche all'estero con un centro per la cura della poliomielite di primo
piano, che registra arrivi di malati da varie zone d'Italia. Non vorremmo,
come qualcuno sussurra, che in questa vicenda vi fossero degli interessi
legati allo sfruttamento di quel piccolo paradiso della Val di Sogno, sede
dell'ospedale di Malcesine.
Per quanto riguarda l'ospedale di Caprino, struttura ormai svuotata,
c'è da tener conto soprattutto del problema dei disabili mentali
indirizzati lì dalle zone vicine e degli anziani, spesso dimenticati
dalla programmazione ospedaliera. Riteniamo che specializzare la struttura
di Caprino in questo senso sarebbe la strada giusta per valorizzarla
e garantirne la massima utilità.
La nostra proposta è proprio questa: specializzare le piccole
strutture mantenendo, come servizio generale, solo il primo soccorso (importante
sia per Malcesine che per Caprino, data la collocazione geografica), alleggerendo
così le strutture più grandi, con un sicuro vantaggio anche
economico.
E' fondamentale per noi riprendere e modificare scelte già date
per scontate a tutto vantaggio del vero interesse della collettività.
Purtroppo in tante scelte si riscontra oggi una povertà di ideale
che rischia di distruggere la nostra società.
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