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Veron@ quotidiano - edizione del 19 marzo 2003
Da FIAB
TREMONTI ELIMINA LE GIA' SCARSE RISORSE ASSEGNATE PER IL 2002
"E' UN ACCANIMENTO INGIUSTIFICATO" - DICHIARA IL PRESIDENE DELLA FIAB, LUIGI RICCARDI
Un decreto del Ministro
dell'Economia, approvato alla fine dello scorso anno, ha cancellato l'importo
di 500.000 euro relativo all'annualità del 2002 dello stanziamento
complessivo di 1.500.000 euro per il triennio 2002-2004, previsto dalla
Legge Finanziaria (n. 448 del 29/12/01) a favore della legge n. 366/98
sulla mobilità ciclistica. Un taglio coerente con le restrizioni
operate anche in altri settori, spiegano al Ministero dei Trasporti dove
proprio alcuni giorni fa è stata predisposto la bozza di piano di
riparto dei finanziamenti che non hanno ancora fatto la stessa fine, vale
a dire 1.000.000 di euro del biennio 2003-2004.
"E' un accanimento ingiustificato"
- tuona invece Luigi Riccardi, Presidente della FIAB e componente il gruppo
di lavoro nazionale sulla mobilità ciclistica nato con una delibera
CIPE del 2001 e di cui fanno parte le Regioni e i Ministeri alle Infrastrutture
e all'Ambiente. "Se si considera che la Finanziaria del 2003 non ha destinato
neanche un euro a favore di piste ciclabili, infrastrutture per le biciclette
e attività di promozione e comunicazione - prosegue Riccardi - è
lecito chiedersi se occorreva andare a togliere come sempre a chi già
non ha".
L'attenzione del Governo
e del Parlamento verso forme di mobilità realmente ad "emissioni
zero" e che favoriscono un ripensamento urbanistico delle città
a favore degli utenti non motorizzati e quindi della sicurezza stradale
complessiva è veramente scarsa. "E' veramente inconcepibile come
da un lato si modifica il Codice della Strada, consentendo che le biciclette
a pedalata assistita possano essere classificate come "velocipedi", evitando
gli obblighi cui sono soggetti i ciclomotori [targa, bollo e assicurazione]
e favorendo la diffusione di questi veicoli, e dall'altra - conclude il
presidente della FIAB - si fa poco o niente per favorire l'effettiva circolazione
sicura delle bici, in questo caso ad energia umana, mortificando regioni,
province, comuni e progettisti che credono in un futuro in cui la mobilità
ciclistica abbia un ruolo degno di considerazione.
Lello Sforza Ufficio stampa
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