L'ANGOLO VERDE


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Veron@ quotidiano - edizione del 21 marzo 2003


LEGNO ILLEGALE


da Greenpeace

GREENPEACE LANCIA L'ALLARME AFRICA:

NONOSTANTE PROMESSE IMPORTATORI, ANCORA LEGNO ILLEGALE IN ITALIA





Taglio illegale, guerre e poverta': il trinomio che sta portando le foreste africane all'esaurimento. Nel corso della sedicesima sessione del Comitato per le foreste il rapporto FOSA avverte che la situazione delle foreste in Africa sara`caratterizzata da gravi e continue perdite del manto forestale, dal deterioramento ambientale, dall'esaurimento dei prodotti forestali non legnosi in generale e piante medicinali in particolare.

"I'Italia e' il primo importatore europeo di legname africano, di cui si calcola che per la meta' si tratti di legno illegale: il nostro paese ha grandi resposabilita' e grandi opportunita'" ha commentato Sergio Baffoni, di Greenpeace.

Lo scorso aprile, e' stato raggiunto un accordo tra Greenpeace e l'associazione di categoria (Fedecomlegno) che si era impegnata a combattere le importazioni di legno illegale e da paesi in cui il settore forestale e' coinvolto in guerre. Ma indagini di Greenpeace rivelano che continua ad essere scaricato nei porti italiani legname proveniente da imprese che hanno fatto del taglio illegale la propria norma di condotta (Hazim), mentre non sono neppure cessati gli arrivi delle famigerate compagnie liberiane accusate dagli esperti delle Nazioni Unite di alimentare il conflitto in Africa Occidentale e svolgere un ruolo diretto nel traffico di armi (OTC).

Questo rende il nostro paese fortemente vulnerabile proprio alla vigilia della presidenza italiana dell'Unione Europea, che dovra' lanciare il Piano di Azione contro il legno illegale, avviato gli scorsi mesi.

"Mentre investono milioni di dollari in misure per prevenire il terrorismo internazionale e la destabilizzazione regionale, i paese europei continuano a finanziare gli stessi focolai di guerra e terrorismo importando legname che viene utilizzato per finanziare cruenti conflitti" ha aggiunto Sergio Baffoni.

Gli strumenti legali per fermare l'illegalita' sono gia' da tempo a disposizione, ma non sono messi in pratica. Greenpeace ritiene che il governo debba urgentemente compiere alcuni passi, tra cui l'attuazione di convenzioni gia' sottoscritte, quella sui beni trafugati e quella sulla corruzione e sulla frode fiscale (Convenzione OCSE). Il governo dovrebbe poi impegnarsi ad acquistare esclusivamente prodotti forestali e derivati certificati secondo gli standard di buona gestione forestale come indicati dal FSC e al controllo dei flussi finanziari e delle agenzie di credito alle esportazioni.

La Campagna foreste di Greenpeace http://www.greenpeace.it/foreste
 
 
 
 

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