Sars: Forza Nuova, "quarantena per i viaggiatori" 
Un campo di quarantena nei pressi dell'aeroporto di Verona Catullo per isolare e visitare gli eventuali viaggiatori a sospetto rischio Sars. Questa la nuova richiesta dei giovani del movimento Forza Nuova, per i quali il territorio veronese è attualmente privo di controlli su un possibile sbarco del virus della polmonite atipica.
A sostenere questo progetto due rappresentanti dell'organismo di estrema destra, il dirigente nazionale Alberto Lomastro e il segretario provinciale Iari Chiavenato. Per prevenire ogni possibile rischio, Forza Nuova chiede a prefetto, sindaco e amministrazione provinciale di attivare controlli mirati all'aeroporto Catullo e suggerisce di istituire nei pressi dello scalo con la collaborazione della protezione civile un campo di quarantena.
E per non lasciare nulla di intentato chiede inoltre l'avvio di "severi controlli" in tutti i ristoranti cinesi e nelle aziende tessili dirette da orientali, in particolare modo proprio da cinesi. "Sono cose gravissime - ha sostenuto Lomastro - Non ci risulta che in aeroporto ci siano controlli. Certo non ci sono stati casi eclatanti nel nostro Paese ma è necessario tenere alta la guardia".
Forza Nuova va oltre alle semplici richieste: se non riceverà risposte ritenute positive nei prossimi giorni sono previste forme di protesta e manifestazioni davanti agli ospedali e all'aerostazione
 
Sars: infettivologi all'aeroporto
Dodici medici infettivologi in servizio nel sistema sanitario regionale saranno distaccati nei tre aeroporti veneti che ricevono voli internazionali: 4 a Venezia, 4 a Verona e 4 a Treviso.
Ne ha dato notizia l'assessore regionale alla sanità, che ieri a Roma ha partecipato al vertice sulla polmonite atipica (Sars) tra le Regioni italiane e il ministro della salute.
I medici effettueranno controlli sui voli in arrivo, alternandosi in turni di sei ore nell'arco di 18. "L'iniziativa - ha precisato l'assessore - rientra nel quadro delle azioni disposte dal commissario straordinario Bertolaso e sarà finanziata con fondi del dipartimento nazionale della protezione civile.
Nell'incontro di Roma - ha precisato - è emerso che i controlli effettuati sinora negli scali di Roma e Milano sono stati poco meno di 10.000, con un solo caso sospetto individuato, e poi risultato negativo. Questo dimostra una volta di più che l'attenzione è assolutamente opportuna, ma che l'allarme rispetto a questa situazione è esagerato, quanto meno sul piano mass mediatico.
Le misure che stiamo mettendo in atto sono esclusivamente di carattere preventivo, e mi auguro che possano contribuire anche ad allentare la tensione che serpeggia tra la gente. Le misure indicate a livello nazionale, in Veneto sono già sostanzialmente attivate".
La Commissione tecnico scientifica nominata l'altro ieri con decreto dello stesso assessore si insedierà probabilmente già sabato, e comincerà a prendere in esame il "Piano nazionale" consegnato oggi dal ministro alle Regioni, che tra 15 giorni sarà oggetto di un nuovo incontro nazionale di verifica in cui le stesse Regioni porteranno eventuali proposte di integrazione.
Così come già attivo è il "punto di contatto h.24" con il ministero. Già individuati e pronti ad entrare in azione in caso di necessità anche i reparti di malattie infettive presenti in tutta la Regione. Il Laboratorio di microbiologia di Padova funge da punto di riferimento per le analisi; e le rianimazioni di Padova e Verona sono in grado di attivare letti ad altissimo isolamento.
 "Ora - aggiunge l'assessore veneto - dovremo affinare le procedure di contatto con i medici di famiglia, ma già oggi il sistema di attenzione nel Veneto garantisce la massima sicurezza ai cittadini".
 
Salute: Rifondazione contro le lattine "contagiose"
Rifondazione Comunista chiede, con un'interrogazione regionale, un intervento della Regione Veneto per sensibilizzare aziende produttrici, gestori di pubblici esercizi e consumatori sulla possibilità di contagio derivante dall'uso delle lattine per bibite.
"Ogni giorno -afferma il consigliere- decine e decine di migliaia di cittadini veneti e i numerosi turisti che frequentano le nostre città e i luoghi di villeggiatura usano lattine di varie bevande il cui meccanismo di apertura può facilmente trasmettere al liquido i germi e batteri eventualmente presenti sulla linguetta e sul coperchio. Di qui la necessità di una campagna di sensibilizzazione e diffusione di precauzioni preventive".
 
Commercio: imminente riforma ipermercati
Dovrebbe essere approvata dal Consiglio regionale prima dell'estate la legge che aggiorna la programmazione dei grandi centri di vendita nel Veneto.
Si tratta di un provvedimento che si rifà ancora alla cosiddetta Legge "Bersani" del 1999, mentre occorre anche già pensare ad una riforma generale del commercio, sulla base dei cambiamenti costituzionali che conferiranno nuove competenze alle Regioni, con la riscrittura del Titolo V della Costituzione.
"Intendiamo peraltro operare da subito per migliorare determinate situazioni, ad esempio fornendo ai Comuni indirizzi perché venga evitata la creazione surrettizia di centri commerciali "comunali" accostando più autorizzazioni per punti vendita minori; presenteremo inoltre un disegno di legge per la rivitalizzazione dei centri urbani, favorendo l'insediamento e la permanenza di <<botteghe>>" ha spiegato ieri l'assessore regionale al commercio, intervenendo a Verona al convegno organizzato dalla Giunta veneta e dall'Unioncamere sul tema "La disciplina del commercio, nuove competenze della Regione, verso la seconda fase di programmazione".
In questo settore, è stato ricordato, il Veneto ha una forte e radicata tradizione programmatoria, che ha consentito una evoluzione e una modernizzazione tutto sommato equilibrata del comparto ancora quando la materia era formalmente di competenza esclusiva dello Stato. Dopo la Legge Bersani si è subito operato per adeguare le norme regionali, infine oltre un anno fa è stato presentato dalla Giunta un disegno di legge di aggiornamento, il cui iter è orami al termine, che tra l'altro specifica le categorie merceologiche, introducendo il commercio "misto" e quello non alimentare a grande fabbisogno di superficie (mobili, autoveicoli, materiali edili ecc.) e pone limiti a situazioni di predominanza.
Nello stesso tempo, e questo – ha detto l'assessore nel suo intervento a Verona – sarà un punto fermo anche per il futuro – è stato previsto uno stretto coordinamento tra localizzazione dei grandi centri di vendita e gestione del territorio, attraverso una sintonia sostanziale tra commercio e urbanistica. In tale scenario si sta ora inserendo una ulteriore aggiornamento costituzionale, nel contesto della devoluzione, che una volta operante richiederà ulteriori modifiche e che il Veneto vuole cogliere come opportunità per una riforma complessiva del settore.