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Veron@ quotidiano - edizione del 2003, giugno 13 

 
Nato: gli Alleati scaricano Verona 
Non ci sarò più Verona nell'Alleanza Atlantica. E' quanto ha annunciato ieri a Bruxelles il ministro della Difesa Martino: la riduzione e ristrutturazione delle strutture di comando della Nato prevede la dismissione di 9 aree militari, che passano dunque da 20 a 11. L'Italia mantiene un numero di comandi "importante ed elevato" anche se è costretta a cedere quello di Verona e "la componente aerea" del comando di Napoli. A livello sociale, ha sostenuto Martino, "non è un dramma".
"L'Italia ha mantenuto un numero di comandi importante ed elevato", ha detto Martino in una conferenza stampa tenuta al quartier generale dell'Alleanza atlantica. "Siamo il paese membro della Nato che ha il maggior numero di comandi", ha aggiunto il ministro, riferendosi ai due "importanti" centri di Napoli (il comando regionale del sud Europa, Afsouth, e il comando navale del sud Europa, Navsouth) e, per quanto riguarda le forze aeree, al Centro operativo (Caoc 5) di Poggio Renatico (Ferrara), oltre ad altre strutture minori, anche se prestigiose, come il Defence college di Roma.
"L'Italia - ha detto dunque Martino - pur avendo dovuto cedere la componente aerea del comando sud ed il comando di Verona continua ad avere un posto di preminenza per quanto riguarda la dislocazione dei comandi". A livello percentuale, ha calcolato Martino, l'Italia aveva cinque comandi Nato quando questi erano 20: ora che sono 11 ne ha tre e quindi il 28%. "Si tratta di spostamenti; in qualche caso vi saranno le comprensibili proteste degli interessati - ha affermato il ministro - ma non è un dramma, insomma, è una cosa piccola". 
Per quanto riguarda i posti di lavoro legati al comando aereo di Napoli "si tratta solo di un numero molto ridotto che comporterà qualche trasferimento perfettamente tollerabile, quindi senza nessun problema di tipo sociale. Per quanto riguarda Verona - ha aggiunto il ministro - la cosa è un pochino più dolorosa. 
Però, in parte, potrà essere compensata trovando altri tipi di collocazione". Tuttavia "si troverà una soluzione". Comunque "non sono numeri tali da non essere gestibili", ha sostenuto il ministro della Difesa, sottolineando una "sorta di schizofrenia": i comandi Nato sono considerati da qualcuno "ingombranti", però "quando se ne toglie uno si lamentano tutti".
Il comando Nato di Verona è l'unico 'tre stelle' terrestre con incarico di comando. Era il 22 febbraio 1951 quando nello storico Palazzo Carli di via Roma, di cui si "innamorò" anche il feldmaresciallo Radetzsky, si insediò il "Comando superiore delle forze di copertura", prima presenza della Nato a Verona. L'incarico era quello di preparare la difesa dello scacchiere nord orientale italiano.
Nel giugno dello stesso anno, il generale Dwight Eisenhower, primo comandante supremo in Europa, nominò il generale italiano Maurizio Lazzero de Castiglioni comandante delle Ftase, acronimo di Forze terrestri alleate del Sud Europa, un nome con cui i veronesi negli anni hanno preso dimestichezza. Fu dal giugno 1951, quindi, che per le strade veronesi cominciarono a girare le automobili targate Afi, Allied forces in Italy, ossia forze alleate in Italia.
Per statuto, il comando Ftase fu affidato a un generale italiano a quattro stelle, con uno stato maggiore guidato da un generale di divisione italiano, da cui dipendevano un sottocapo per le operazioni (generale di brigata italiano) e un sottocapo per il supporto logistico (generale di brigata statunitense).
Il Comando Ftase è stato pensionato nella primavera 1999, quando la Nato cambiò struttura e denominazione del Comando, che ora si chiama Joint Command South (Jcs), ossia comando alleato interforze del Sud, e dipende dal Comando Afsouth di stanza a Bagnoli, Napoli.
Guidato dal generale a tre stelle, Antonio Quintana, il comando è stato caratterizzato da una serie di missioni all'estero e in territorio nazionale: dal 24 febbraio al 7 marzo scorsi ha ospitato l'esercitazione per posti comando Disciplined Warrior 2003, con la partecipazione di tutti i comandi Nato della Regione Sud e di altri 14 Paesi tra cui le forze di difesa ungheresi. 
L'unità è stata impegnata anche in alcune calamità pubbliche (dall'emergenza Macugnaga a quella del Molise, dall'Etna allo Stromboli). Il timore di una sua soppressione, a favore del nuovo comando per le forze di reazione rapida di Solbiate Olona (Varese), era nell'aria da tempo.
Il comando Nato di Verona annovera personale italiano, tedesco, greco, ungherese, spagnolo, turco, inglese e statunitense. Quanto ai siti occupati, oltre a Palazzo Carli, vi sono palazzo Pianell agli Scalzi, la caserma Li Gobbi, la caserma Busignani, la caserma Passalacqua in via di dismissione e il sito di Affi.
 
Ronco: racket discariche abusive anche nel Veronese 
Affittavano capannoni industriali nel Nord Italia e poi li stipavano fino al soffitto di scorie industriali per tenersi tutto quello che le ditte di recupero rifiuti pagavano loro per il riciclaggio, circa 1,8 milioni di euro per 30 milioni di chili di scarti sequestrati finora.
L'operazione 'Phantom recycling' (riciclaggio fantasma) condotta dalla polizia provinciale di Milano e il nucleo investigativo di Brescia del Corpo Forestale dello Stato, conta fino ad ora 24 indagati, tra cui il capo dell'organizzazione, un ferrarese di 54 anni, che è in custodia a San Vittore dal 5 giugno, mentre le indagini proseguono anche all'estero. 
Le accuse contestate sono quelle di discarica abusiva, gestione illecita di rifiuti, falso ideologico e truffa. Dopo sette mesi di indagini, 20 perquisizioni, 2.500 intercettazioni telefoniche, controlli di passaggi al telepass, sono state scoperte sette discariche abusive, recuperati 30 mila tonnellate di rifiuti ed evitati danni ambientali gravi causati dallo stoccaggio abusivo, come l'inquinamento delle falde acquifere. 
Le indagini erano partite il 28 novembre del 2002, quando la polizia provinciale e la polizia locale di Cambiago, nel milanese, controllando il carico di un Tir di rifiuti speciali industriali, subito sequestrato, trovarono un capannone zeppo di rifiuti. Talmente colmo che lo smaltimento degli oltre 2 milioni di chili di rifiuti al Comune è costato più di 700mila euro. Intercettazioni e controlli hanno permesso poi di scoprire altri sei capannoni in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, in alcuni casi così gremiti che gli agenti sono dovuti entrare dalle finestre, dato che le porte erano bloccate. 
Le società dell'organizzazione, gestite da prestanome, fra cui la 'Decreto 22', affidavano capannoni sempre in province diverse, per non insospettire le amministrazioni che avrebbero dovuto controllare i documenti di riciclaggio: a Cambiago, ma anche in paesi del Padovano, Mantovano, Ferrararese e a Ronco all'Adige. Poi proponevano a ditte che si occupavano del recupero di rifiuti del Nord Italia (una trentina quelle truffate in Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Lombardia) di smaltire le loro scorie. 
Con la compiacenza di alcuni autotrasportatori (sono sei le società indagate), invece, stoccavano i rifiuti nei capannoni. Le aziende clienti non sospettavano nulla perchè comunque le ditte presentavano autorizzazioni alla discarica per quanto false o non più valide. E una volta riempito un capannone fino al soffitto, passavano a un nuovo sito. Spesso, anzi, le bolle di accompagnamento erano per discariche al Sud. 
 
Siccità: allarme Coldiretti, agricoltura a rischio
Difficolta' in vista per l'agricoltura italiana. Secondo la Coldiretti, siccita' e temporali, oltre alle gelate invernali, rischiano di compromettere i raccolti. Si temono cali produttivi del 40-50% per le albicocche, del 20-30% per le pesche, del 20% per le barbabietole da zucchero, del 10% per il grano tenero, del 5-10% per il mais e del 15% per il grano duro. In Lombardia non piove significativamente da due mesi e le scorte idriche sono in sofferenza. A secco e' l'agricoltura dei Comuni di Castiglione delle Stiviere, Medole e Solferino.
In Piemonte sono in ginocchio le coltivazioni a seminativo, in particolare nell'Alessandrino. Poca l'acqua nei canali del Veneto. A Treviso, Vicenza, Venezia e Padova le falde idriche sono ristrette per le scarse nevicate invernali. Situazione critica anche in Friuli Venezia Giulia, dove e' insufficiente la captazione delle acque a monte. Minore l'allarme in Emilia Romagna. In Toscana invece servono piogge per far maturare i cereali. Preoccupante la carenza idrica nelle Marche, mentre in Abruzzo rischiano le foraggiere e gli oliveti. Nell'area ionica della Puglia l'acqua e' negata dall'Autorita' di Bacino dalla Basilicata, mettendo a rischio uva e ortofrutta.
In Sicilia forti temporali hanno danneggiato le coltivazioni di grano duro. Il problema diventa addirittura strutturale in Sardegna, dove non piove da quattro mesi.
Parrocchie: 1 milione di euro per nuovi arredi
Riconoscendo l'importante ruolo di funzione educativa e sociale delle parrocchie venete, la Giunta regionale ha assegnato ad esse un contributo di 1 milione di euro per il 2003, secondo quanto previsto dall'ultima finanziaria regionale.
Il finanziamento è destinato a due tipi di intervento: costruzione, riadattamento e riqualificazione di strutture esistenti (per importi non superiori a 200 mila euro) e acquisto di arredi, attrezzature e strumenti didattici (per importi non superiori a 10 mila euro). "Con questo provvedimento e con la norma regionale che l'ha ispirato - spiegano gli esponenti regionali - il governo veneto intende dare una mano alle parrocchie nel sostenere le attività del volontariato, spesso storicamente nato in queste sedi, adeguando le strutture e le dotazioni delle parrocchie del Veneto con l'obiettivo di diffondere le attività sportive, promuovere le attività culturali nel tempo libero a contrasto dell'emarginazione sociale, del disagio e della devianza che si manifestano soprattutto in ambito minorile".
Il provvedimento esclude dal finanziamento le strutture dedicate ad attività cosiddette istituzionali (asili nido, scuole materne, CEOD, impianti sportivi) che possono accedere a fonti di finanziamento regionali o statali preordinate. In relazione poi agli interventi nonché agli acquisti da effettuare, sarà data priorità a quelli che, a minor costo di investimento, possono determinare una maggiore utilità per la parrocchia stessa.
Ciò è dovuto alla somma complessivamente messa a disposizione dalla legge, che, pur nella sua certezza, non potrà certamente soddisfare tutte le esigenze. "In sostanza - spiegano ancora i rappresentanti del governo veneto - almeno per questa prima fase, è necessario ed opportuno puntare a risolvere specifiche problematiche (per esempio la messa a norma dell'impianto elettrico ovvero la realizzazione di vie di fuga della sala ricreativa o del teatro, valorizzando immediatamente l'uso del bene) piuttosto che attivare, interventi consistenti che, come detto, incontrerebbero il problema del rapporto tra richieste e finanziamento a disposizione".
In tal senso il provvedimento regionale ha avviato una prima analisi ricognitiva presso tutte le parrocchie venete per individuare il fabbisogno da esse indicato. Le schede inviate dalla regione alle parrocchie dovranno essere restituite compilate entro il 31.07.2003.
  
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Tartaro-Tione: nasce il parco fluviale
All'elenco dei parchi e delle riserve naturali regionali del Veneto si dovrà aggiungere il Parco fluviale del Tartaro-Tione peraltro già previsto dal Piano di Area "Quadrante Europa". A proporlo sono cinque consiglieri regionali veronesi di diversi schieramenti Mario Rossi (FI), Raffaele Bazzoni (FI), Giorgio Cerioni (AN) e Nadir Welponer (DS) che hanno presentato a palazzo Ferro-Fini un progetto di legge per formalizzare l'istituzione di questa area protetta lungo i bacini dei due fiumi. 
"L'ambito del Parco -afferma il primo firmatario del progetto, il consigliere di Forza Italia Mario Rossi - è stato individuato con riferimento al territorio dei Comuni appartenenti alla "Unione Veronese Tartaro-Tione" e cioè i Comuni di Erbè, Mozzecane, Nogarole Rocca, Trevenzuolo e Vigasio".
"Ci sono però -aggiunge- anche altri Comuni della provincia di Verona che hanno dimostrato vivo interesse alla realizzazione del Parco e la volontà di aderirvi, ma non hanno ancora individuato gli ambiti territoriali. Si tratta dei comuni di Povegliano Veronese, Isola della Scala, Sorgà, Gazzo Veronese e Nogara appartenenti anch'essi al Piano d'Area "Quadrante Europa". Inoltre va sottolineata la volontà di aderire al progetto da parte del Comune di Salizzole, il quale pur non essendo interessato direttamente dal corso dei fiumi ha una pregevolissima enclave naturalistica di circa 10.000 mq., la "Trotara Ferrarini" in località Filegare adiacente al percorso del Fiume Tregnone. Questo terreno, recintato e protetto, è stato lasciato, per ben precisa scelta della proprietà, da circa quaranta anni in "gestione alla natura". E' diventato in tal modo un biotopo di eccezionale significato e valore, luogo di rifugio e di ripopolamento di numerose specie vegetali ed animali
"Proponiamo l'istituzione del parco -conclude Mario Rossi- per raggiungere alcuni obiettivi ecologici che riteniamo molto importanti: valorizzazione dell'ambiente fluviale consentendo ''evoluzione spontanea delle cenosi erbacee, arbustive, arboree che si sono insediate nell'area fluviale, qualora non comportino rischio idraulico; mantenimento e/o restauro della varietà degli ambienti naturali e fisici dell'alveo e delle scarpate, anche in funzione di habitat di rifugio e ripopolamento della fauna; incentivazione, nei margini esterni agli argini, alla formazione di cenosi arboree, anche con la ricostituzione di boschetti igrofili (planiziali) sui terreni agricoli prossimi al corso d'acqua o negli antichi corsi del fiume o paleoalvei; valorizzazione dei pioppeti anche come habitat per la fauna; controllo qualitativo delle acque e quantitativo degli emungimenti dall'alveo. Sarà inoltre possibile organizzare la fruizione e la valorizzazione delle attività didattico-ricreative attraverso percorsi ciclabili, pedonali ed equestri lungo gli argini anche recuperando i sentieri storici, che valorizzino l'interconnessione del fiume con i manufatti artistici, le chiese e le zone archeologiche. Non mancheranno aree di sosta attrezzate con tabelloni didattici relativi ai valori ambientali storici e culturali presenti nell'area e punti di osservazione della fauna opportunamente attrezzati (bird-watching); verrà incentivato lo sviluppo dell'agriturismo anche attraverso il recupero di strutture e manufatti storici (antichi mulini, corti rurali, antichi casoni)".
Altri obiettivi che si pongono i firmatari del progetto di legge per la creazione del parco del Tartaro-Tione sono la valorizzazione e la salvaguardia delle risorgive, delle paludi, degli sguazzi, dei paleoalvei e di altre zone umide attraverso la progressiva riduzione dell'area coltivata, per permettere l'affermazione ed il consolidamento delle fitocenosi arboree palustri tipiche degli ambienti umidi (bosco igrofilo, fragmiteto, cariceto, flora acquatica); il mantenimento e/o la ricostituzione di una buona diversità ambientale che preveda zone sommerse e zone emerse per lo sviluppo di differenti nicchie ecologiche; il recupero dell'integrità del tessuto agricolo riducendo l'impiego di concimi naturali e chimici e di fitofarmaci, ma anche l'incentivazione al set-aside dei terreni agricoli e la rilocalizzazione degli insediamenti produttivi più inquinanti. 
 
CronacaFlash
* Referendum. Stasera dibattito su referendum e articolo 18. L'appuntamento (e propaganda in favore del sì) è presso Csoa La Chimica Lungadige Attiraglio Verona, ore 21.00, organizzato da Coordinamento laico antirazzista Cesar K. - Circolo Pink - Arcigay-Arcilesbica - Fiom-Cgil Verona - Rifondazione Comunista - Giovani Comunisti.
* Musica. Il Coro della Stella, nuovo coro polifonico di giovani nato a Dossobuono, inaugura la propria stagione estiva di esecuzioni dal vivo, con due concerti coro e quartetto d'archi.                                          
Il primo si terrà stasera ore 21.00 presso la Chiesa Parrocchiale di Dossobuono. Il secondo invece sarà ospitato dal prestigioso scenario della Chiesa della SS. Trinità in Verona, domani, 14 giugno sempre alle ore 21.
Saranno eseguiti per solo coro e con accompagnamento di archi, arie di Mozart, Brahms, Rossini, Saint-Saëns. Ingresso libero.
 

 


 
 
 
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