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Veron@ quotidiano - edizione del 28 novembre 2003
Leggiamo con sofferenza e, ahinoi, non più con stupore che la nuova
emergenza criminalità e sicurezza a Verona è rappresentata da ben TRE
campanellari
che truffano la gente e che il nuovo cancro che ammorba la vivibilità
del centro si incarna nella violenta e criminosa concorrenza sleale di
ben DIECI
senegalesi venditori abusivi. Da soli avrebbero piegato la florida economia dei commercianti di Via Mazzini.
Ma qual è la vivibilità del centro? E' solo quella dei commercianti? O
è anche quella della gente che ama passeggiare senza libretto degli
assegni e con la voglia di gettare lo sguardo su bancarelle o mercatini
improvvisati?
Che legittimità hanno i suddetti commercianti di scaricare il loro
isterismo, i loro problemi legati ad una congiuntura economica
difficile per tutti (non solo per lorsignori)? Che colpa hanno i
venditori ambulanti se la gente preferisce per le sue compere Via
Cappello anziché via Mazzini?
Chi crede ancora alla favola della persona decisa all'acquisto
'milionario' nel negozio di firma ma, 'fulminata' sulla via di
Damasco, preferisce acquistare
una borsa taroccata? Con quale coraggio si può paragonare uno scippatore ad un ambulante, seppur abusivo?
In quale città turistica d'Europa si interviene contro gli ambulanti
con operazioni militari, inseguimenti, placcaggi e travolgimenti di
passanti?
Non bastassero i vigili urbani, le forze dell'ordine e gli agenti in
borghese l'ultima ciliegina sulla torta è rappresentata dalla
dichiarazione d'intenti dei 'bravi ragazzi' di Forza nuova, che
andranno a sgomberare 'manu militari' gli abusivi in difesa degli
affari dei bravi commercianti del centro.
Abbiamo toccato il fondo. Verona non può più tollerare simili campagne
d'odio, che ridicolizzano la città anche agli occhi dei tanto preziosi
turisti, oltre a mascherare la realtà dei problemi presenti.
Chiediamo quindi all'amministrazione comunale di ridimensionare il problema riportandolo sul piano che gli compete.
Chiediamo che l'amministrazione si attivi per realizzare uno spazio di
'free market', usufruibile da tutti i cittadini, migranti e non.
Intanto noi saremo sabato pomeriggio alle 15. 30 in Via Mazzini per
esprimere solidarietà ai migranti perseguitati a causa di un'attività
di sussistenza per loro necessaria e per vigilare sulla democrazia di
questa città.
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