data: febbraio 25, 1999
Animali in Città - a cura di Lionello Gabrielle, veterinario 

CHEYLETIELLOSI...

... la cheyletiella è un acaro che vive sulla superficie della cute e determina una dermatite molto pruriginosa del cane, gatto e coniglio. L'agente eziologico è la cheyletiella Yasguri (cane), cheyletiella Blakei (gatto) e cheyletiella Parasitovarax (coniglio). Le varie specie possono passare liberamente da un ospite all'altro compreso l'uomo. Da un punto di vista morfologico questi grandi acari (invisibili ad occhio nudo), possiedono quattro paia di arti che recano setole (pettine), invece di artigli. I palpi boccali terminano con un uncino. Questa dermatite papulo-crostosa e desquamante è provocata dagli acari che vivono nello strato di cheratina dell'epidermide, si cibano dei detriti cutanei e si muovono rapidamente lungo pseudotunnel nei detriti del derma. L'intero ciclo vitale (uovo-larva -ninfa-adulto) si completa su un ospite nell'arco di cinque settimane circa. le femmine adulte possono vivere lontano dal loro ospite fino a dieci giorni. Spesso sirisocntrano gravi problemi nelle cucciolate o nei negozi di anmali a ompagnia dove le prtiche sanitarie sono scarse soprttutto nei giovani cuccioli d'importanzione. Sia i cani che i gati possono rappresentare una sorgente d'infezione per l'uomo. Le lesionisono caratterizzate da una dermatite esfoliativa con desquamazione a croste sia suldorso che sul tronco gli animali pososnopresentare  un prurito intenso oppure presentare solamente una fine forfora polverosa diffusa su tutto il corpo. L'infezione è più grave e generalizzata in cuccioli di 2 - 8 settimane, e in soggetti di età superiore possono essere dei portatori asintomatici.
Il sospetto diagnostico si basa sulla:
-  sede della lesione cutanea,
-  presenza di prurito, di forfora,
-  età dell'animale,
-  provenienza.
Le tecniche diagnostiche sono atte ad evidenziare la presenza degli acari e/o delle uova. Possiamo eseguire un esame della cute e del mantello mediante un raschiato cutaneo superficiale controllando al microscopio il materiale prelevato oppure ottenendo il materiale con del nastro adesivo per eseguire poi la tecnica microscopica che ci permetterà di evidenziare i parassiti e poterli distinguere dagli altri acari. In alcuni casi non si riesce ad evidenziare nè gli acari nè le loro uova. La diagnosi allora viene effettuata in base ai sintomi e alla risposta alla terapia. Per la terapia i prodotti più efficaci sono:
lavaggi con uno shampoo antiseborroico prima di iniziare la terpia, poi utilizzare dei bagni alle piretrine, bagni con carbammati o organofosforici a seconda della specie animale, con trattamenti settimanali per 6 - 8 settimane.
L'Ivermectina è efficace nel cane, nel gatto e nel coniglio a dosi bassissime.
Oltre agli animali bisogna tattare tutti i locali dove hanno soggiornato i soggetti ammalti spruzzando l'area in modo sistemico almeno una volta con un buon insetticida.
 
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