data: 03 giugno, 1999
Animali in Città - a cura di Lionello Gabrielle, veterinario 

Il granuloma

Il nostro gatto di circa tre anni è affetto da granuloma emofiliaco (sul nome scientifico non ci giurerei); in ogni caso presenta delle piaghe che si manifestano periodicamente sulle zampe posteriori lungo i tendini e agli angoli della bocca.
La malattia si è manifestata prima del compimento del primo anno e si ripete con continuità.
Il gatto è stato visitato da due veterinari diversi che hanno diagnosticato la stessa malattia dicendo che non c'è cura definitiva.
Il primo veterinario lo curava con iniezioni di cortisone (Depomedrol), tre a distanza di quindici giorni l'una dall'altra, il secondo, per evitare il sovraccarico di cortisone, ha fatto una unica iniezione di DPM e sta cercando di mantenerlo con compresse di Dertacortene, sempre cortisone, ma in dosi minori, cercando di scalare le dosi.
Sembra che siamo riusciti a rallentare lo sviluppo dell'infezione, ma l'animale continua a prendersi dosi di cortisone con le conseguenze prevedibili per fegato e reni.
Volevo chiedervi: esiste una qualche cura definitiva per questa affezione o qualche cosa di diverso dal cortisone?
Vi ringrazio anticipatamente.

P.S.
L'ambulatorio è proprio simpatico.

Il granuloma eosinofilico è costituito da una serie di lesioni a carico della cute e della cavità orale del gatto.
Tre sono le forme principali con cui si manifesta: l'ulcera eosinofilica, la placca eosinofilica e il granuloma lineare.
Tante sono le ipotesi ma ancora non si è giunti ad una soluzione definitiva.
Tra le forme terapeutiche possibili vi è la somministrazione di metilprednisolone acetato iniettabile per poi passare alla somministrazione orale di prednisone o di metilprednisolone.
Si può ricorrere all'uso di megestrolo acetato, di farmaci immunomodulatori quali il levamisolo o il tiabenzadolo. Nel caso si riesca a definire quale sia la causa scatenante la patologia, bisogna cercare di eliminarla.
Se il granuloma fosse correlato ad un problema alimentare probabilmente è sufficiente correggere l'alimentazione per risolverlo. Anche gli antibiotici hanno dato buoni risultati in alcuni casi.
Grazie per i complimenti.
 

Lilly il vagabondo

Alla fine di gennaio u.s. ho raccolto in mezzo alla strada un grosso cane (maremmano/spinone/pastore della brie... non si sa la razza ma la mole non lascia dubbi sull'incrocio), raccolto, nel senso vero e proprio, in quanto per portarlo a casa doveva essere preso in braccio (in due persone)  per quanto era terrorizzato. Con molta pazienza siamo riusciti a tranquillizzarso ma ora come ringraziamente non fa altro che litigare con qualsiasi cane, sia grande che piccolo, che incontra. Le premesse lasciavano intendere un grosso cucciolone (forse ha 2 anni, non di più) bisognoso di coccole,  ma ora la realtà è pesante perché fa ciò che vuole.
Aiuto, Che debbo fare?
Aspetto consigli e suggerimenti.
Grazie
Lilly

Raccogliere un cane randagio è sicuramente una gioia per chi compie questo gesto, ma può purtroppo nascondere anche delle insidie.
Se il trovatello ha un carattere un po' particolare sono problemi per il nuovo proprietario, in quanto è difficile modificarlo.
Un consiglio che le posso dare è provare a portarlo in una scuola di assestramento, dove con un po' di calma e buona volontà qualche risultato è possibile.
In America è abbastanza di consuetudine castrare i cani maschi: molti colleghi del nostro Paese effettuano questo intervento con lo scopo di ridurre l'aggressività dell'animale.
Se devo essere sincero non so dirle con quale percentuale di riuscita
 

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