Censis ... ma quanto ci costi?

La ricerca è divisa in "schede".
Il settore che risulta sul sito del Comune è il Settore Istruzione.
I grafici e i testi in corsivo sono della ricerca Censis. Il nostro commento in verde.

I nostri lettori più affezionati ricorderanno che ormai tempo fa abbiamo scritto al Sindaco del Comune di Verona e alla sua segreteria per avere qualche dato per integrare i grafici e le analisi decisamente approssimativi pubblicate. Vista la scarsa considerazione dimostrata verso i cittadini dall'Amministrazione abbiamo fatto qualche indagine per conto nostro.

La ricerca commissionata al Censis dal Comune ci risulta sia costata la simpatica cifra di 220 milioni (il lire, circa 113.620 Euro), salvo smentite - se si degnano di leggerci.
Vista la qualità dei risultati, come avete potuto vedere anche nei commenti alle schede precedenti, il costo ci sembra francamente eccessivo, se a questo aggiungete che molti dei dati vengono, per legge, forniti al costo di circa 20.000 lire a chiunque ne faccia richiesta da parte del settore statistica del Comune stesso la conclusione appare decisamente preoccupante.
Sarebbe interessante a questo punto se gli Amministratori pubblici giustificassero un costo così elevato. Un motivo di sospetto ulteriore è dato dal fatto che lo studio reca l'intestazione del Settore Istruzione, e non del Settore Statistica ... misteri del Comune.
Per 220 milioni ci saremmo aspettati qualcosa di meglio anche a livello di pubblicazione Internet.

Proseguiamo comunque con l'analisi della quinta scheda.
 
 
SCHEDA N. 5 - IL DISAGIO

"L'indagne ha evidenziato la presenza di tre aree in cui si esprime il disagio della popolazione veronese.

L'area del disagio economico e dell'inquietudine familiare comprende tre categorie di soggetti deboli. I giovani per i quali sembra forte il rischio di coinvolgimento in fenomeni di devianza, di illegalità e di tossicodipendenza sono presenti in quasi il 7% delle famiglie veronesi e rappresentano il 60% delle famiglie con giovani al di sotto dei 25 anni. Il gruppo dei disoccupati (3.3%) in cui rientrano i giovani alla ricerca di un lavoro gratificante e i più anziani che hanno perso il lavoro in seguito  a processi di ristrutturazione aziendale. Le famiglie con difficoltà economiche (7.9%) a rischio di esclusione dagli stili di vita della società del benessere.

Nell'area del disagio strutturale rientrano gli anziani non autosufficienti (2.7%), gli anziani soli (2.4%) e i disabili (2.4%) portatori di fabbisogni che i servizi pubblici non sempre riescono a soddisfare e per i quali l'integrazione tra la rete di solidarietà familiare, i servizi e il volontariato diventa essenziale.

L'area del disagio femminile comprende le donne sole che si trovano ad affrontare soprattutto difficoltà di tipo economico, e che ricorrono solo di rado alle strutture di servizi e di consulenza.
 
 
Fonte: Comune di Verona - Censis Servizi s.p.a.
 
 
 
Fonte: Comune di Verona - Censis Servizi s.p.a.
IL COMMENTO DI VERON@ 
Come detto sopra, sono ricorrenti grafici ed analisi che recano come fonte il Comune di Verona o altri enti, come la SIAE, il costo di alcune elaborazioni sembra quindi alquanto modesto. 
Per i due grafici precedenti sarebbe utile sapere come sono stati ricavati i dati, interviste, dati dei servizi sociali ... 
Della chiarezza e significatività dei dati riportati, come delle acute e costose analisi potete giudicare direttamente anche senza  
essere esperti di statistica, anzi se l'indagine deve servire ai veronesi è bene che sia comprensibile al maggior numero di cittadini.