I FATTI
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Veron@ quotidiano - edizione del  02 gennaio 2002

 
Ospedali: chiudono Valeggio e Soave
La Giunta regionale, nella sua seduta di ieri su proposta dell'assessore alla sanità Fabio Gava, ha approvato la sua proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera del Veneto, che ora passa al vaglio della competente Commissione del Consiglio regionale. La nuova struttura organizzativa individuata si basa su 2 Ospedali di rilievo nazionale (le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona); Ospedali capoluogo di Provincia; Ospedali di rete; integrativi della rete; dedicati alla riabilitazione; Centri Sanitari Polifunzionali. Rispetto alla precedente programmazione, vengono dismessi quattro ospedali di cui due nel Veronese: Mezzaselva (Vicenza), l'Ospedale Geriatrico di Padova, e quelli di Soave e Valeggio (Verona). I posti letto complessivi passano da 22.899 (dotazione al 31/12/2000) a 20.875, con una diminuzione reale di 2.024 unità. "Dopo mesi di grande tensione – sottolinea Gava – sono oggi molto soddisfatto, perché credo ne sia scaturita una proposta equilibrata, tarata su criteri precisi che sono oramai arcinoti, e spalmata sul territorio secondo modelli matematici e previsionali molto accurati, che tengono comunque in precisa considerazione le necessità delle zone disagiate come la montagna e la laguna".
Il taglio dei posti, su cui tanto si è discusso è alla fine dell'8,8%. 
L'elemento organizzativo di maggior rilievo è la definizione della destinazione funzionale di ogni singolo ospedale in un contesto (tutto nuovo) di "rete". Ospedale "in rete" significa ospedale in rapporto con tutti gli altri della rete, dei quali può avvalersi come risorsa, e per i quali è risorsa disponibile.
L'idea portante è di consentire al cittadino ovunque si trovi di avere a disposizione le risorse dell'intera rete, anche attraverso un adeguato sistema di trasporto sanitario. L'ossatura del "sistema" è data da una quarantina di ospedali per acuti il cui compito principale, oltre all'assistenza ospedaliera tipica, è la partecipazione al sistema d'emergenza-urgenza. Della rete sono parte le due Aziende Sanitarie di Padova e Verona, gli ospedali corrispondenti ai capoluoghi di provincia e sedi centrali di 118, gli ospedali di rete propriamente detti. Ad essi si affianca l'insieme degli ospedali integrativi della rete, che sono la parte più flessibile del sistema, in quanto, anche se dedicati prevalentemente ai postacuti e alla riabilitazione, possono fornire una molteplicità di funzioni per integrare l'assistenza di rete. La flessibilità caratterizza anche i centri sanitari polifunzionali, veri e propri contenitori di attività anche ad alta tecnologia come la diagnostica per immagini, allo scopo di portare più vicino possibile al cittadino servizi sempre più qualificati, riducendo le liste d'attesa per le prestazioni ambulatoriali, e nei quali potrà entrare in parte anche la pratica medica associata. Per quanto riguarda la dotazione di posti letto, essa si attesterà al 4,5 per mille abitanti, di cui circa il 3,7 per acuti e lo 0,8 per postacuti. Percentuali che consentono di sviluppare con buona efficienza il volume dei ricoveri attesi, preventivato in 170 per mille abitanti (incluso il saldo, positivo, di mobilità) con tasso di occupazione dell'80% per acuti (era il 75%) e del 90% per i postacuti. Le funzioni di base sono in tutti gli ospedali di rete; quelle intermedie sono in alcuni ospedali di rete con già presente un adeguato supporto tecnologico; quelle elevate (il cosiddetto "terzo livello")sono collocate negli ospedali capoluogo di provincia. Sono inoltre identificate delle altissime specialità collocate nelle due Aziende Ospedaliere. Per quanto riguarda la funzione di pronto soccorso, viene garantita una capillare copertura del territorio regionale; vengono valorizzate le Centrali Operative Provinciali del 118; c'è l'impegno dell'assessore Gava ad accelerare il posizionamento e la realizzazione di una serie di piazzole per l'atterraggio degli elicotteri con abilitazione al volo notturno.
  
Calcio: Campedelli possibilista sulla conferma del mister
Luca Campedelli, presidente del Chievo, è sulle posizioni di Franco Sensi, dichiara di non voler contrattaccare di fronte a presunte ingiustizie arbitrali, e spera che il suo tecnico, Gigi Del Neri, resti a fine stagione. Ma non esclude che le sirene delle società maggiori possano legittimamente attrarlo. 
"La nostra posizione è più vicina a Sensi, perché ha sposato in parte il nostro programma - ha detto il giovane presidente del Chievo, arrivando in Lega Calcio -. Non sono a conoscenza di eventuali novità delle ultime ore, arrivo adesso da Verona". Come dire che Campedelli non ha partecipato alla pre-riunione tenuta giovedì sera da Sensi a Milano. Domanda: Campedelli però è sicuramente a conoscenza che il Chievo non è aiutato in questo campionato. "Be', penso che nessuna società sia aiutata nel campionato italiano", ha risposto laconicamente. Ma in un caso del genere cosa converrebbe fare: mediare con i grandi o cominciare a protestare? "Penso non ci sia da far niente, che ci sia da star lì e aspettare". 
Si aspettava che a questo punto della stagione il Milan facesse la corsa sul Chievo? "Sinceramente no, non me l'aspettavo... è un po' strano". L'obiettivo del Chievo ora è ufficialmente la zona Chiampions League? "No, prima pensiamo a salvarci, poi penseremo ad aggiornare eventualmente l'obiettivo". 
Del Neri resterà al Chievo? "Mi sembra un po' prematuro parlarne adesso. Comunque ne avete parlato già tanto voi, lo avete messo su tutte le panchine d'Italia, forse arriverà anche al Chievo...". La permanenza di del Neri dipenderà anche dall'obiettivo che il Chievo raggiungerà? "Non siamo noi a dover riconfermare Del Neri, è Del Neri a dover riconfermare il Chievo. Se poi riceverà delle offerte che riterrà migliori, penso sia naturale che possa andare via. Ma è adesso è un po' presto per parlarne".
Questo l'elenco delle terne arbitrali (più quarto uomo) designate per gli incontri che saranno disputate dalle Veronesi:
Piacenza-Chievo: Farina di Novi Ligure (Ivaldi-Ricci/Saglietti)
Verona-Atalanta: Tombolini di Ancona (Calcagno-Lanciano/Toniolo).
Lavoro: 7000 in Bra per difendere l'articolo 18
In migliaia in Bra per manifestare nello sciopero proclamato dai sindacati confederali contro la modifica dell'art. 18 dello Statuto proposta dal Governo.
Nelle 6 province venete sono stati circa 60mila i lavoratori che hanno aderito allo sciopero generale di 4 ore.
In Bra erano circa 7000.
Cartelli, striscioni e slogan contro il governo.
I leader sindacali hanno ricordato che non si è trattato di una manifestazione politica, ma per i diritti dei lavoratori.
E il ministro del lavoro ieri era a Verona, per partecipare ad un convegno.
Contestato duramente, quasi circondato dai manifestanti all'ingresso dalla sala convegni, Roberto Maroni ha dichiarato che è ancora disponibile al dialogo con i sindacati, ma non ad essere insultato.
 
Tramvia: arrivano i francesi
Una società francese diventa partner della Sitram, la società incaricata della realizzazione della tramvia di Verona.
Ieri in municipio a Verona annuncio e firma.
Si tratta di partner di tutto rispetto: è la RAP, ovvero la più grande azienda d'Europa del settore e di assoluto livello mondiale.
Rap ha realizzato o gestisce molte metropolitane in grandi capitali, ad iniziare da Parigi.
Il primo "contributo" alla tramvia è stato economico: per entrare in Sitram rilevando il 25% delle azioni, la Rap ha sborsato 500 milioni.
L'azienda francese dispone di 2000 persone tra tecnici e specialisti.
Intanto anche se lentamente procede l'iter per arrivare alla valutazione dell'impatto ambientale.
Sono state individuate le aree di studio: inquinamento acustico ed ecologico, elettrosmog, tecnologie scelte, flussi di traffico.
Fra tre settimane la documentazione sarà pronta, poi seguiranno quattro mesi di studi e valutazioni.
 
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Villafranca: 10mila euro contro i vandali
Due imprenditori agricoli di Villafranca hanno messo una taglia di 10mila euro sui vandali che qualche giorno fa hanno devastato la loro piantagione di pesche. 
Nella notte tra il 28 e il 29 gennaio, nell'azienda agricola dei fratelli Alessandro e Secondo Adami circa 600 piante da frutto erano state tagliate da ignoti. Si divideranno la ricompensa quanti forniranno 'indicazioni idonee all'identificazione dei responsabili del gesto. 
Un manifesto che annuncia la ricompensa è apparso ieri sui muri di Villafranca: si legge, tra l'altro, il richiamo "della collettività al proprio senso civico affinché chi sa o saprà parli e non permetta che i responsabili di quest'ignobile atto vandalico restino impuniti. I prossimi a poter essere presi di mira potreste essere proprio voi".
Chi avesse qualche informazione può chiamare il maresciallo Fruncillo del comando dei carabinieri o uno dei titolari dell'azienda agricola al numero 347 4224969.
 
RAI: ma Galan paga il canone?
I consiglieri regionali dei Democratici di Sinistra hanno presentato un'interrogazione "a risposta immediata" con la quale si rivolgono al Presidente della Giunta Regionale Giancarlo Galan per sapere: "se le affermazioni riportate dal quotidiano "La Repubblica" corrispondono al vero, ovvero se lo stesso Presidente Galan come utente del servizio radio televisivo pubblico abbia effettivamente deciso di non corrispondere il canone Rai come previsto dalla legge dello Stato R.D.L. del 21/02/1938 n. 246 e come confermato dalla sentenza della Corte Costituzionale 12/5/1988 n. 535".
"Se le affermazioni sono false o scorrettamente riportate -affermano i due consiglieri- vogliamo sapere perché il Presidente Galan non ha immediatamente provveduto a smentirle e se, invece, rispondono al vero vogliamo sapere se il Presidente della Regione intende indicare il suo comportamento nei confronti della Rai come un modello che i Veneti devono adottare".
 
Protezione civile: ultimi soldi per alluvione 2000
La Giunta regionale ha approvato il Quinto Stralcio del "Piano degli interventi straordinari per il ripristino in condizioni di sicurezza delle infrastrutture pubbliche danneggiate, per la pulizia e la manutenzione straordinaria degli alvei dei corsi d'acqua e per la stabilizzazione dei versanti". Il Piano era stato redatto in base alla dichiarazione di stato di emergenza decretata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in seguito ai danni e ai dissesti conseguenti agli eventi alluvionali dell'autunno 2000. Il quinto stralcio approvato ieri in sostanza conclude le strategie di intervento del programma di azioni che la Regione aveva predisposto e non a caso è denominato "La fase di completamento degli interventi di ripristino e di mitigazione del rischio". Esso mette a disposizione complessivamente circa 20 milioni 286 mila euro, pari a oltre 39 miliardi di lire, per lavori che saranno curati direttamente dagli uffici regionali (Direzione Protezione Civile, Genio Civile, Servizi Forestali) o dagli altri enti interessati (Province, Comuni, Consorzi di Bonifica); questi ultimi dovranno ora attivare le procedure per l'esecuzione.
Con il quinto stralcio in questione, in Provincia di Verona saranno realizzati lavori per 3 milioni 976 mila euro (7 miliardi 700 milioni di lire).
 
 

 
 
 
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